Diesel sotto assedio da gennaio | Salgono ancora i prezzi dai prossimi mesi: automobilisti in ginocchio

Diesel in aumento (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it

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Dal 1° gennaio 2026 cambia tutto: il diesel perde il suo storico vantaggio fiscale, salgono i costi per milioni di automobilisti.

Negli ultimi tempi, spostarsi in macchina è diventato quasi un lusso. Non si parla più solo di traffico o parcheggi impossibili, ma proprio di costi sempre più alti. Tra bolli, assicurazioni, manutenzioni impreviste e, ovviamente, carburanti, tenere un’auto su strada è diventata una vera e propria spesa fissa. E ogni volta che si sente parlare di nuovi provvedimenti, il pensiero corre subito al portafoglio.

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Il punto è che anche i piccoli cambiamenti, quelli che magari passano un po’ in sordina, possono trasformarsi in una valanga di rincari. Bastano pochi centesimi in più a litro per fare la differenza, specialmente per chi l’auto la usa ogni giorno. Ogni nuova tassa o modifica alla normativa può avere un effetto domino, e spesso chi guida si ritrova a pagarne le conseguenze senza sapere bene il perché.

Per anni, chi doveva scegliere tra benzina o diesel si orientava sul secondo proprio perché… beh, costava meno alla lunga. Il diesel è sempre stato visto come l’opzione più “furba” per chi fa tanti chilometri, anche se magari la macchina costava un po’ di più all’inizio. Un risparmio costruito nel tempo, che ha influenzato pure il mercato delle auto usate e le flotte aziendali.

Ma quando cambiano le regole del gioco, tutto si rimette in discussione. Togliere un vantaggio fiscale consolidato è come togliere un punto di riferimento, e inevitabilmente si crea confusione. Le reazioni sono immediate, le polemiche pure. E chi guida si trova davanti all’ennesima decisione da prendere: continuare così o cambiare completamente approccio?

Una novità che ribalta i conti

Dal 1° gennaio 2026 cambiano le carte in tavola, letteralmente. Con la nuova Legge di Bilancio, il governo ha deciso di pareggiare le accise tra benzina e diesel. Come riporta Il Tirreno, da una parte ci sarà uno sconto sulla benzina di 4,05 centesimi al litro, dall’altra un rincaro identico sul diesel. Così facendo, entrambe le aliquote arriveranno a 67,29 centesimi per litro.

In pratica si chiude una fase durata decenni, quella in cui il gasolio godeva di uno sconto fiscale rispetto alla benzina. La promessa di eliminare questo divario entro il 2030 è stata superata: si fa tutto in un colpo solo. Un’operazione che sulla carta mira a riequilibrare la situazione, ma che nella realtà potrebbe pesare — e non poco — sulle tasche di chi guida auto a gasolio.

Diesel (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it
Diesel (Depositphotos foto) – www.vehiclecue.it

Cosa cambia davvero (e quanto ci costerà)

Secondo le stime del Codacons, chi ha un’auto diesel si troverà a spendere circa 2,47 euro in più per ogni pieno da 50 litri, considerando anche l’IVA. E se fai due pieni al mese, a fine anno parliamo di circa 59 euro in più. Non proprio bruscolini. Chi invece guida una benzina potrà tirare un (piccolo) sospiro di sollievo, con un risparmio di circa 2 euro a pieno. I dati attuali dell’Osservatorio Prezzi del MIMIT dicono che oggi la benzina costa 1,692 €/litro, mentre il diesel è a 1,621 €/litro. Ma se le cose restano così — cioè se il mercato non cambia bruscamente — il diesel potrebbe superare la benzina già all’inizio del 2026. Una vera inversione di marcia.

C’è poi chi, come il Codacons, mette in dubbio che gli sconti verranno applicati davvero. Secondo l’associazione, spesso gli aumenti arrivano subito, mentre le riduzioni restano solo sulla carta. Ecco perché si chiede più vigilanza e multe per i distributori che non rispettano le regole. Anche perché, diciamocelo, nessuno ha voglia di pagare di più solo perché qualcun altro ci marcia sopra.