5,78 euro ogni 100 km, preparati alla nuova tassa: a fine anno controllano il contachilometri e la addebitano sul conto

Tassa sulle automobili (Canva-Freepik foto) - www.vehiclecue.it
Il Governo ci sta pensando concretamente: qualsiasi percorso sarà soggetto ad una tassa ulteriore. Aumenta la preoccupazione
Le tasse sulla circolazione sono obbligatorie da pagare per i consumatori al fine di poter usufruire del proprio veicolo a motore direttamente sulla carreggiata, dunque, sostanzialmente, per ottenere il “diritto di circolazione” su suolo pubblico.
I ricavi finiscono direttamente nelle casse del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che successivamente, direttamente o indirettamente, avrà facoltà di reinvestirli al fine di migliorare le infrastrutture e la sicurezza su strada.
Parlando di concreti esempi, la più celebre, soggetta ad un obbligo annuale al quale tutti i consumatori proprietari di un simile bene mobile dovranno provvedere, è ovviamente il bollo auto, tassa regionale che varia a seconda della Regione di residenza, alla potenza del motore e alla classe ambientale.
O, ancora, l’assicurazione RC Auto, che pur non rappresentando una tassa effettiva rappresenta una spesa indispensabile nel caso in cui si voglia circolare liberamente su strada. E allo stesso modo potremmo citare i pedaggi autostradali, necessari per fruire dei tratti della rete nostrana.
Un ulteriore peso da sostenere per i guidatori
Si sta attualmente dibattendo circa la possibilità di introdurre tassazioni mirate nei confronti delle automobili elettriche, al pari, se non in maniera più severa, rispetto a quanto correntemente già accade per chi possiede motori alimentati a benzina o gasolio. Se al momento gli organi governativi già usufruiscono di ingressi significativi, provenienti dalle imposte sugli oli minerali, per un totale di 1,39 miliardi di euro l’anno circa, la decisione, qualcuno sostiene, dovrebbe essere estesa a tutti i possessori di veicoli motorizzati.
In questo modo, spiegano le posizioni politiche favorevoli all’introduzione, gli stessi potranno contribuire direttamente al finanziamento delle infrastrutture, assicurando maggiore equità. Ci troviamo in Svizzera, dove il Consiglio Federale si sta trovando alle prese con problematiche significative, come quelle rappresentate dai mancati incassi in accise dai carburanti, da ricercare in un aumento delle Bev.

Come la Confederazione vorrebbe procedere?
Per questo, l’ipotesi è quella di estendere la tassazione anche sui veicoli ad emissioni zero a partire dal 2030: ma per fare ciò si renderebbe necessaria una modifica della Costituzione, che, ovviamente, prima di venire effettivamente approvata, dovrà passare per il voto dei cittadini elvetici. Ma quali sono le proposte, ad oggi, messe sul tavolo?
Si parla di una tassa variabile pari a 5,78 euro ogni 100 km percorsi (corrispondenti in valuta locale a 5,40 euro), con variazione della stessa in base alla tipologia e al conseguente tipo di veicolo. L’alternativa sarebbe quella di una tassa pari a 22,8 centesimi di franco per kWh, obbligatori da pagare sulla corrente che viene impiegata per la ricarica dei veicoli fruendo delle colonnine pubbliche. A scriverlo è Quattroruote.it.