DIVIETO CIRCOLAZIONE – L’UE ha deciso: Fiat, Ford e VW vietate dal 2026 | 9 su 10 resteremo a piedi tra un anno

Divieto di circolazione (Canva-Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it
Queste vetture non potranno più circolare. E’ la decisione congiunta di Governo e Unione Europea a deciderlo. Ecco perché
Esiste la possibilità che un determinato organo dell’amministrazione decida di operare imponendo un divieto di circolazione. Si tratta di una restrizione che impedisce il movimento dei veicoli in una determinata area, per un determinato lasso di tempo.
Una simile decisione può coinvolgere sia l’interezza dei veicoli che potrebbero transitarvi, ma in altri casi sono unicamente determinate categorie di mezzi di trasporto a venire limitate nella circolazione, come nel caso dei mezzi pesanti.
Generale o specifico, dunque, che può rendersi necessario in presenza di differenti cause e motivazioni. Il divieto alla circolazione viene, per esempio, disposto in caso di incidenti già avvenuti, o strade ad alto rischio di sinistri.
Frequentemente viene applicato per decongestionare il traffico su determinati tratti stradali, come durante lo svolgimento dei lavori, manifestazioni, eventi o ulteriori attività.
Stringenti limitazioni in arrivo
Il Governo ha introdotto una significativa limitazione alla circolazione, volta ad incentivare la progressiva sostituzione, sino alla definitiva “estinzione” dei veicoli più inquinanti ancora presenti sulle strade italiane. D’altronde, la transizione green rappresenta una priorità fondamentale per l’intera comunità, non soltanto per il nostro Paese, ma anche per l’Unione Europea nel suo insieme, che si è già mobilitata, mediante normative valevoli per l’interezza dei suoi stati membri, al fine di spingere ad una graduale riduzione delle emissioni nocive di CO2 nell’ambiente, in favore di un utilizzo più frequente di veicoli ibridi ed elettrici.
Le auto inquadrate come necessarie da rimuovere dalla circolazione e rottamare, sono quelle dotate di motori a combustione interna, appartenenti dunque alle categorie Euro 0 ed Euro 1. Il Governo, allineandosi con le direttive dell’UE, ha fornito una precisa lista includente le vetture che potranno essere rottamate a partire dall’anno 2026, includendo utilitarie di vecchia generazione ancora molto diffuse tra i consumatori italiani, come la Fiat Punto, la Ford Fiesta o la Volkswagen Polo, ormai definibili a tutti gli effetti modelli obsoleti.

L’importanza di questo passaggio
La rottamazione è fondamentale perché comporta una riduzione del livello complessivo di emissioni di gas serra, migliorando la sicurezza su strada, che risulterebbe più elevata in presenza di vetture più datate, sprovviste di tecnologie di sicurezza moderne. Sotto il punto di vista economico, esistono degli incentivi statali nel merito della rottamazione che possono garantire fino a 10.000 euro a vantaggio del consumatore nell’acquisto di un veicolo capace di produrre un quantitativo di emissioni ridotto, producendo un significativo stimolo nel mercato del automotive.
Inoltre, la transizione green che prevede il graduale passaggio alle auto a basse emissioni, in alcuni casi addirittura a emissioni 0, potrebbe favorire la creazione di nuovi posti di lavoro, dalla vendita, sino all’organigramma interno delle aziende stesse, nell’ambito della progettazione o della manutenzione dei veicoli. Inoltre, deve essere sottolineato come il Governo abbia tentato di facilitare ulteriormente il processo di rottamazione, creando delle piattaforme online fruibili dai consumatori, che soltanto registrando la targa del proprio veicolo potranno ricevere determinanti informazioni relative alle procedure da seguire. A scriverlo è GreenStyle.it