Mi accontento dell’orologio, ci provano così e pure in divisa: sempre lo stesso copione, è una truffa | Chiama la polizia

Truffatore e soldi (Canva-Freepik foto) - www.vehiclecue.it
L’ennesima truffa a potenziale danno delle fasce più deboli. Il nuovo modus operandi ha sorpreso decine di cittadini
Oggigiorno i truffatori hanno trovato terreno fertile nelle comunicazioni da remoto, come SMS, messaggi WhatsApp e telefonate, per tendere delle insidiose trappole nei confronti dei cittadini.
Per questo, le forze dell’ordine, soprattutto quelle che si occupano strettamente del contrasto alle truffe telematiche, sono solite diffondere delle linee guida alle quali attenersi onde evitare di finire vittime degli oscuri tranelli.
Ad esempio, se dovesse giungere alla vostra attenzione un SMS sospetto, che chiede di inviare denaro o di inoltrare informazioni personali, è fondamentale non rispondere, non cliccare su link eventualmente presenti e accertarsi circa l’identità del mittente.
In caso di telefonate dubbie, invece, è fondamentale ragionare nell’immediato alle risposte da fornite, pur non lasciandosi prendere dall’ansia, con la consapevolezza che anche pronunciare un semplice “Sì” possa essere utilizzato a nostro svantaggio.
Un avvenimento controverso
Una notizia riportata da Bologna Today vede come protagonista un trentaseienne italiano, denunciato per il reato di truffa aggravata. Una pratica, come abbiamo precedentemente specificato, purtroppo più comune di quanto si possa ipotizzare, che si è concretizzata, in questa specifica circostanza, a danno di numerosi cittadini anziani in tutta la Penisola. L’ipotesi di presunta colpevolezza, infatti, vedeva l’uomo come responsabile di due truffe a svantaggio di una donna di 89 anni, residente a Trento, e una donna di 94 anni, residente a Modena. Dopo numerose segnalazioni da parte della comunità, in particolare relative all’automobile, più volte vista nell’ambito di specifiche truffe, che presentavano sempre il medesimo modus operandi.
Lo stesso che è stato ricostruito accuratamente dalle forze dell’ordine, grazie alla collaborazione tra le questure di Modena e Trento, e che ha restituito una realtà a dir poco incredibile: la banda di truffatori, infatti, al fine di non essere scoperti e di poter continuare la propria azione malevola in modo subdolo, effettuavano tentativi di truffa fingendosi agenti delle forze dell’ordine, richiedendo alle vittime di restituire delle somme di denaro in riferimento a presunti incidenti stradali che avrebbero visto coinvolti proprio i familiari delle stesse.

Le conseguenze
I militari sono riusciti a fermare il trentaseienne al casello di Casalecchio di Reno, nel bolognese, rilevando all’interno della sua autovettura denaro contante in somme elevate e gioielli realizzati in oro, che sono stati fortunatamente restituiti alle legittime proprietarie: 122.000 euro versati dalla vittima ottantanovenne di Trento e i beni materiali in oro originariamente appartenenti alla donna modenese di 94 anni.
Al fine di evitare che simili disagi tornino a concretizzarsi, le forze dell’ordine preposte hanno approfittato di tale avvenimento per specificare l’impossibilità di circostanze in cui i militari avanzino richieste di denaro o valori a titolo di cauzione nei confronti dei cittadini. Nel caso in cui si risultasse soggetti a simili richieste, si renderebbe immediatamente necessario contattare il 112.