Revisione auto, obbligatorio cambio catalizzatore: l’OBD non lascia scampo | Altri 1.000€ dal meccanico

Revisione e potenziali salassi (Canva-Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it
Gli automobilisti non avranno più scampo. Anche la Revisione potrebbe rivelare loro sorprese di certo poco liete
Tra i controlli obbligatori che la Legge prevede, e che perciò devono necessariamente essere sostenuti da parte dell’automobilista, figura sicuramente la Revisione auto.
Questa verifica si concentra, ovviamente, sul veicolo e mira a riscontrare che lo stato di sicurezza e le condizioni ambientali dello stesso si dimostrino essere perfettamente adeguate.
La Revisione serve proprio ad attestare la sicurezza derivante dalla circolazione della vettura su strada, oltre che il rispetto delle norme ambientali che la stessa è in grado di assicurare.
La Legge dispone l’obbligo di effettuare la prima revisione entro e non oltre 4 anni dal momento della prima immatricolazione, con necessità di svolgimento della stessa ogni 2 anni, successivamente.
Una stretta determinante
In tema di revisioni auto, lo scorso anno ha segnato l’introduzione di ulteriori stringenti obblighi nei confronti degli automobilisti. Le nuove diposizioni fanno riferimento all’obbligatorietà di controlli attraverso la porta OBD, alla lettura degli errori memorizzati nella centralina, nel caso in cui la spia del motore MIL dovesse rimanere accesa, oltre a controlli addizionali relativi ai chilometri percorsi e ai VIN memorizzati dalla centralina.
Queste misure mirano tutte verso la medesima direzione: assicurare controlli maggiormente serrati riguardanti i veicoli, in merito ai quali risulta sempre più opportuno valutarli schierando in campo una piena legittimità della verifica eseguita mediante OBD. Con la diffusione della Circolare prot. n. 33287, la cui pubblicazione è arrivata la data del 7 Novembre 2023, la Direzione Generale della Motorizzazione ha spiegato dettagliatamente quelli che sono i controlli di necessario svolgimento da parte degli autoriparatori.

Nessuna possibilità di scampo
Generalmente, un’auto “uscita fuori” al termine di una revisione, non dovrebbe in alcun modo presentare spie accese, stando anche a quanto disposto dai differenti regolamenti, nonché dalle prescrizioni indicate dai Costruttori. Questa eventualità, tuttavia, potrebbe non corrispondere alla realtà in presenza di vetture particolarmente datate, che potrebbero presentare una spia motore MIL accesa. Se fino a qualche anno fa alcuni professionisti si sentivano sicuri nel “chiudere un occhio” anche in presenza di una simile situazione, ciò non è più possibile dal momento dell’introduzione delle disposizioni sopracitate.
Nella circolare viene chiaramente espresso come nel caso in cui una vettura dovesse presentarsi al momento della revisione con la propria spia MIL accesa, i professionisti dovranno necessariamente procedere a rilevare gli errori presenti, memorizzati in centralina, la cui individuazione renderebbe impossibile all’auto il superamento della revisione. Ma anche la verifica dei chilometri percorsi dall’automobile è stata oggetto di una stretta che ha fatto indubbiamente discutere. Al fine di smascherare manomissioni, sfortunatamente molto più diffuse del previsto, riguardanti i contachilometri, la verifica avverrà unicamente attraverso l’impiego di OBD, garantendo la sicurezza di rilevamento di eventuale mancanza d’uniformità tra il numero di chilometri dichiarati e quelli indicati, invece, dalla centralina. A scriverlo è Partsweb.