“Mio zio ha il diabete e non può guidare”, per circolare ti serve la sua firma sul libretto | Ti spelano al posto di blocco

Posto di blocco

Posto di blocco (Canva-Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it

Ecco quali informazioni devi assolutamente sapere quando guidi veicoli intestati a terze persone. Se non lo fai, preparati al salasso!

L’articolo 180 del nostro Codice della Strada disciplina un aspetto fondamentale per far sì che il conducente sia a tutti gli effetti abilitato a svolgere la guida su suolo pubblico.

—>

Stiamo parlando della necessità di possessione di specifici documenti, che devono sempre essere condotti a bordo del veicolo quando l’automobilista si trova alla sua conduzione.

Partiamo, ovviamente, con la Patente di Guida, fondamentale da mostrare all’attenzione delle forze dell’ordine in caso di controllo, in quanto documento attestante l’avvenuta abilitazione di guida dello specifico mezzo di trasporto.

Di fondamentale importanza sono anche il certificato di assicurazione, che fornisce una prova certa dell’avvenuto versamento della copertura assicurativa, di assoluta obbligatorietà per il veicolo, e la carta di circolazione.

Cosa dispone la Legge?

Ma nelle circostanze in cui ci si trova costretti a condurre un’automobile che non risulta essere di proprietà del guidatore, a quali conseguenze si può andare incontro? E’ bene definire che, generalmente, l’automobilista non sarà oggetto di alcun tipo di problema; eppure, è altrettanto opportuno specificare quelle che sono le eccezioni, la cui possibilità di palesarsi è bassa, ma non totalmente assente. La norma chiave che disciplina un simile discorso, sciogliendo ogni qualsivoglia dubbio nei confronti dei conducenti, è l’articolo 94, comma 4-bis del Codice della Strada.

Questa normativa specifica la possibilità di porsi a condurre una macchina intestata ad una terza persona esclusivamente se ciò non avviene per un periodo di tempo eccessivamente prolungato o continuativo, specie se il soggetto intestatario del bene non risulta essere né un famigliare, né il proprio/la propria convivente – che canonicamente rappresentano la maggior parte dei casi di guida di un veicolo non intestato al guidatore -.

Carta di Circolazione
Carta di Circolazione (MIT foto) – www.vehiclecue.it

Una curiosa condizione

Se questa eventualità, tuttavia, dovesse protrarsi oltre il limite massimo previsto dalla Legge, pari a 30 giorni, il nome del conducente, seppur temporaneo, deve obbligatoriamente essere indicato sul libretto di circolazione, rivolgendosi alla Motorizzazione Civile. Perché se le forze dell’ordine dovessero operare un controllo, una volta superati i 30 giorni, e il nome del conducente presente sul determinante documento non fosse già stato cambiato, l’automobilista al volante sarebbe soggetto alla severa mano delle sanzioni pecuniarie, comprese, in presenza di una simile circostanza, tra un minimo di 728 e un massimo di 3.636 euro.

Ma nel caso in cui figli o figlie venissero sorpresi alla guida di una vettura intestata ad uno dei due genitori? In presenza di una simile eventualità la regola dei 30 giorni è sostanzialmente inesistente, non risultando applicata. La circolazione, dunque, sarà concessa in modo del tutto libero e senza l’influenza costituita dai limiti di tempo, come se la vettura fosse a tutti gli effetti intestata al momentaneo conducente, in quanto figli. A riportare queste informazioni è Agenzia Autoteam.