Qui non può parcheggiare l’auto | Se hai un box sotterraneo devi fare attenzione massima: è tutto scritto nel libretto

Parcheggio sotterraneo (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it

Parcheggio sotterraneo (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it

Questi box cambiano volto: nuove regole, vecchie norme superate e un approccio più flessibile alla sicurezza.

Ci sono luoghi che fanno parte della nostra routine, ma a cui non prestiamo davvero attenzione. E dietro quei cancelli che si aprono e chiudono ogni giorno, si nasconde un mondo fatto di regolamenti, misure di sicurezza e… diciamolo, anche un po’ di burocrazia.

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Non è che quando parcheggi l’auto ti metti a pensare alla ventilazione forzata o alla resistenza al fuoco delle pareti, giusto? Però c’è un intero sistema pensato per proteggerti. Regole che spesso non si vedono, ma che sono lì, e che nel tempo si sono evolute per stare al passo coi cambiamenti.

Molte di queste norme hanno fatto il loro lavoro in silenzio per decenni. Poi però è arrivato il momento di cambiare. Perché quando cambia il modo in cui viviamo e guidiamo, anche la sicurezza deve aggiornarsi. Non si può restare ancorati a standard pensati per un altro tipo di mobilità, o peggio, per un altro tipo di città.

Chi lavora nel settore tecnico o negli studi di progettazione sa che basta una circolare nuova per rimettere tutto in discussione. Cose che sembravano a posto da anni, improvvisamente diventano non conformi. E lì cominciano le revisioni, i controlli, le richieste di adeguamento. È un lavoro sotterraneo, ma fondamentale, soprattutto quando si parla di prevenzione incendi in ambienti chiusi come questi.

Il nuovo codice e la fine di un’era (normativa)

Dal novembre 2020, tutto è cambiato, come riporta Vigilfuoco.it. Il vecchio decreto del 1986 va in pensione e al suo posto arriva il DM del 15 maggio 2020, che si integra con il Codice di Prevenzione Incendi del 2015. In pratica, una nuova logica più flessibile, modulare, aggiornata ai tempi. Niente più copia-incolla di vecchi obblighi, ma un sistema che si adatta meglio alle diverse situazioni.

Tra le novità più rilevanti, c’è il fatto che non si guarda più solo al numero di veicoli, ma si prende in considerazione la superficie complessiva. Inoltre, cambiano anche i criteri per progettare questi spazi: tutto viene ripensato per raggiungere gli stessi standard di sicurezza, ma con strumenti più adatti alla realtà di oggi. E le vecchie distinzioni rigide tra autorimesse “piccole” e “grandi” non valgono più come prima, perché ora conta molto di più il contesto e come interagiscono con altri ambienti.

Parcheggio sotterraneo (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it
Parcheggio sotterraneo (Depositphotos foto) – www.vehiclecue.it

Alcuni dettagli importanti

Tutta questa evoluzione normativa, però, non basta da sola a risolvere i dubbi quando si parla di veicoli a GPL nei parcheggi sotterranei. La questione è ancora oggi fonte di confusione, tanto tra gli automobilisti quanto tra i gestori. Per chiarire: secondo il DM 22 novembre 2002 (che aggiorna il decreto dell’86), i veicoli alimentati a GPL possono parcheggiare solo fino al primo piano interrato, ma devono essere dotati di un sistema di sicurezza conforme alla normativa ECE/ONU 67-01. Chi ha impianti più vecchi, o non a norma, invece deve evitare i sotterranei.

Eppure, non sempre la regola è applicata allo stesso modo. Come riportato da ParkingMyCar, alcuni garage sotterranei scelgono di vietare comunque l’ingresso ai GPL, magari per limiti tecnici nei sistemi di ventilazione o per semplice cautela. In questi casi, però, il divieto deve essere chiaramente visibile già all’ingresso. È quindi buona abitudine – se non vuoi trovarti con il muso contro una sbarra abbassata – controllare prima la segnaletica o, meglio ancora, prenotare online tramite piattaforme aggiornate.