Mobilitati oltre 600 milioni dalla Commissione Ue per ridurre le emissioni nella rete Ten-T.
Quando si parla di transizione ecologica, spesso si pensa a piccole azioni quotidiane. Tuttavia, esistono anche interventi su scala continentale, capaci di incidere in modo significativo sulle emissioni del settore dei trasporti. Negli ultimi anni, l’Unione Europea ha moltiplicato gli sforzi per integrare soluzioni a basso impatto ambientale nelle grandi reti logistiche e infrastrutturali, soprattutto nei nodi strategici.
Uno degli snodi più rilevanti in questo scenario è rappresentato dalla rete transeuropea dei trasporti, nota come Ten-T. Questa infrastruttura è il cuore pulsante della mobilità continentale, collegando porti, aeroporti, autostrade e linee ferroviarie di tutto il continente. Investire sulla sua trasformazione significa agire in profondità su traffico merci e mobilità civile, riducendo inquinamento e dipendenza da carburanti fossili.
Gli sforzi dell’Unione, però, non si limitano ai finanziamenti. C’è un chiaro intento strategico di favorire una visione integrata tra Stati membri, aziende e territori, con l’obiettivo di uniformare standard e tecnologie nella transizione energetica. Progetti che un tempo sarebbero stati pilota ora diventano sistemi replicabili, capaci di dialogare tra loro grazie a una governance condivisa.
È in questo contesto che l’Italia sta provando a ritagliarsi uno spazio, cercando di posizionare alcuni dei suoi hub più importanti all’interno delle direttrici europee del futuro. E i progetti selezionati lo dimostrano, puntando su porti, aeroporti e mobilità su strada per allinearsi agli standard comunitari.
Come riportato da ANSA, con un investimento complessivo che supera i 600 milioni di euro, la Commissione europea ha approvato 70 nuovi progetti per la fornitura di carburanti alternativi e soluzioni di ricarica elettrica. Tra questi, tre iniziative italiane mostrano come il Paese stia cercando di sfruttare il momentum per rafforzare le proprie infrastrutture strategiche.
A Fiumicino, l’aeroporto principale del Paese, verranno installati oltre 200 impianti per l’elettrificazione delle operazioni a terra, contribuendo a ridurre l’uso di combustibili fossili nei servizi aeroportuali. Sul fronte marittimo, il porto di Ancona sarà protagonista con un progetto targato Frittelli Maritime Group per l’introduzione dell’Onshore Power Supply, riducendo le emissioni delle navi durante le soste in porto.
Il terzo progetto selezionato riguarda la mobilità elettrica su strada e porta la firma di Electrip Italy S.r.l, con la costruzione di 56 nuovi punti di ricarica ultraveloce. Una rete pensata sia per veicoli leggeri che pesanti, con l’obiettivo di coprire aree strategiche e incentivare il passaggio a mezzi elettrici anche nel trasporto commerciale.
Secondo la Commissione Ue, si tratta di un passo ulteriore nel percorso già avviato dal 2021, quando sono stati destinati oltre 2,5 miliardi di euro al Fondo per le infrastrutture per i carburanti alternativi. I tre progetti italiani selezionati per questa nuova tranche di finanziamenti rappresentano una concreta opportunità per accelerare la transizione ecologica dei trasporti e rafforzare l’integrazione con il sistema europeo.