Tutor 3.0 ovunque in autostrada | 200 tratte sotto controllo e nuove attivazioni 2025: i tratti “a sorpresa”

Tutor (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it
Nel 2025 si ampliano i controlli sulle autostrade italiane con nuove tratte e sistemi Tutor: ecco cosa sapere.
Ormai è chiaro a tutti: sulle autostrade italiane la tecnologia non è più un optional, ma una presenza costante. E non parliamo solo di app per il traffico o navigatori intelligenti, ma di sistemi che “guardano” e controllano il comportamento di chi guida, anche senza farsi notare troppo.
In questo nuovo scenario, le pattuglie tradizionali non sono scomparse, ma hanno trovato un alleato molto più discreto… e preciso. Con sempre più auto in movimento e un aumento dei viaggi lunghi — weekend, ferie, trasporti — cresce anche il bisogno di strumenti che possano prevenire situazioni rischiose.
Perché, sì, purtroppo ancora oggi troppa gente corre troppo o guida senza pensarci due volte. Ed è qui che entrano in scena i nuovi sistemi di controllo automatici, progettati per intervenire senza aspettare l’errore umano.
Quello che sorprende è che non si tratta solo di “macchinette” che fotografano chi sgarra. Questi strumenti sono in grado di raccogliere un sacco di informazioni: velocità media, ritmo di guida, tratte percorse.
Tra nuove tecnologie e controlli
Insomma, più che semplici rilevatori sembrano dei piccoli cervelli digitali, capaci di leggere il comportamento stradale in modo completo, quasi come se fossero seduti accanto a te. Nel frattempo, le società che gestiscono le autostrade — insieme alla Polizia — non stanno certo a guardare.
Anzi, stanno lavorando sodo per costruire un nuovo modello di controllo, che non punta solo a multare ma a fare prevenzione vera. Tutto questo con investimenti mirati e una gestione condivisa delle tecnologie, sempre più integrate con le strategie pubbliche.

La situazione odierna
Sul sito ufficiale della Polizia di Stato, si spiega che oggi i sistemi impiegati per tenere sotto controllo la velocità media si chiamano SICVe, SICVe-PM e Tutor 3.0. Nomi un po’ tecnici, ma fondamentali per capire come funziona la rete dei controlli. Le società autostradali li installano e poi li mettono a disposizione delle autorità, che a loro volta li testano e li verificano regolarmente.
Secondo i dati più recenti, sono 200 le tratte attive, per un totale di quasi 1940 km monitorati. Di queste, la maggior parte — ben 178 — si trova nelle autostrade gestite da Autostrade per l’Italia S.p.A., che da sole coprono circa 1800 km. La manutenzione tecnica dei dispositivi (cioè, i controlli per vedere se funzionano bene) è affidata ogni anno alla Polizia Stradale, come previsto da un decreto specifico del Ministero delle Infrastrutture (DM n. 282 del 13/06/2017, per essere precisi). Per chi vuole controllare comunque dove sono già attivi i sistemi, c’è un documento aggiornato a marzo 2025 disponibile in formato PDF sul sito della Polizia di Stato.
