Passaggio di proprietà, quanto costa davvero | Fissi, imposte e DU spiegati: la voce che pesa più di tutte

Soldi e auto (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it
Dietro la vendita di un’auto usata si nascondono costi inattesi, documenti obbligatori e una tassa che pesa più di tutto.
Comprare un’auto usata sembra facile, no? Trovi l’occasione giusta, firmi e via. E invece no. Dietro quella firma si apre una trafila di passaggi da fare, e mica tutti sono così chiari. In Italia, ogni volta che un veicolo cambia proprietario c’è tutta una procedura da rispettare. Non si tratta solo di mettere due firme e consegnare le chiavi, ma di fare le cose per bene, altrimenti ci si ritrova con problemi… anche grossi.
E poi ci sono i costi, che è un po’ il punto dolente. Oltre al prezzo dell’auto, ci sono spese “fisse” e imposte che spesso vengono fuori solo all’ultimo. In certi casi la cifra lievita parecchio, anche perché non tutti sanno che alcune tasse cambiano da provincia a provincia, o dipendono dal tipo di veicolo. Insomma, non proprio una passeggiata.
Negli ultimi anni è cambiato anche il modo in cui si gestiscono i documenti. Ora c’è il cosiddetto Documento Unico, il DU, che ha sostituito la carta di circolazione e il certificato di proprietà. Una semplificazione, ma con regole nuove, scadenze precise, e passaggi che non tutti conoscono. È importante sapere come funziona davvero, altrimenti si rischia di sbagliare tutto.
E poi c’è lo STA, lo Sportello Telematico dell’Automobilista. Il nome fa pensare a qualcosa di moderno, veloce. Ed effettivamente lo è. Però anche lì bisogna arrivare con tutti i documenti in ordine, e sapere bene cosa serve. Una firma sbagliata o un foglio mancante possono bloccare la pratica, e magari tocca rifare tutto da capo. Meglio saperlo prima.
Quando iniziano a saltar fuori le cifre vere
Dietro le quinte del passaggio di proprietà ci sono un bel po’ di costi obbligatori. L’Automobile Club d’Italia (ACI) li elenca in modo chiaro sul suo sito, e la lista è più lunga del previsto. Si parte con l’Imposta Provinciale di Trascrizione, l’IPT, che cambia da zona a zona (e anche parecchio). Poi ci sono gli emolumenti ACI e i diritti della Motorizzazione, che invece sono più standard.
Attenzione anche ai bolli: ce ne sono almeno due da pagare, uno per l’istanza unificata e l’altro per il rilascio del DU. E poi c’è il costo per autenticare l’atto di vendita, che dipende da come viene fatto – se digitale o su carta. Sommando tutto, la cifra finale può sorprendere, specialmente se si parte senza sapere a cosa si va incontro.

Ecco cosa fa davvero salire il conto
Tra tutte le voci di spesa, quella che fa davvero la differenza è l’IPT. Non ha un importo fisso: cambia in base al tipo di veicolo e – soprattutto – alla provincia. In alcune zone d’Italia, la maggiorazione può essere molto alta, e questo significa che due persone che comprano la stessa auto pagano cifre diverse solo per il luogo in cui vivono.
Infine, il famigerato DU. Obbligatorio dal 1° ottobre 2021 per tutte le nuove operazioni, ha semplificato alcuni passaggi ma ne ha anche introdotti altri. Serve rispettare tempi precisi, avere i documenti giusti e non sbagliare niente. Un errore, anche piccolo, può far saltare tutto o far partire sanzioni. Ecco perché conviene capire bene come muoversi.
