Auto con TARGA ESTERA, stretta vera | Sequestro dell’automobile se non rispetti questa regola: guai in vista

Targhe straniere e soldi (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it
Le norme stringono sulla circolazione dei veicoli stranieri in Italia: cambiano le regole per chi risiede stabilmente.
Girare in Italia con un’auto targata all’estero è diventata una questione più delicata del previsto. Non è solo una faccenda di confini o di comodità: dietro quella targa straniera possono nascondersi problemi legali non da poco.
Molti non lo sanno, ma anche la residenza anagrafica può fare tutta la differenza. E no, non basta dire “l’ho solo presa in prestito” o “è di mio cugino in Romania” per cavarsela. Viviamo in un’Europa dove spostarsi è normale, lavorare all’estero pure, e anche le macchine seguono questo flusso continuo.
Ma quando un veicolo resta troppo a lungo sul suolo italiano, allora le cose cambiano. E lo Stato ha deciso che era ora di mettere dei paletti seri, per evitare scappatoie o usi un po’ furbetti delle regole. Perciò, se pensavi di risparmiare sulla tassa di possesso… mmm, forse conviene leggere fino in fondo.
La vera questione – che poi è anche quella che crea più confusione – riguarda proprio chi è alla guida. Non importa se l’auto è tua, in leasing o ti è stata data in prestito: conta chi la usa e da quanto tempo vive in Italia.
Dettagli importanti
Questo dettaglio, apparentemente secondario, può trasformare una guida tranquilla in una bella grana. E sì, le norme sono piuttosto rigide, senza tante interpretazioni “a sentimento”. E poi, diciamocelo, le eccezioni non mancano, ma servono documenti precisi, in regola e — cosa fondamentale — da tenere a bordo.
Capita spesso che qualcuno, anche in buona fede, venga fermato e non abbia idea di cosa serva esattamente. Un foglio sbagliato o mancante può costare caro, perché la legge non guarda all’intenzione, ma al documento. Sì, anche se “tanto sono solo qui in vacanza da due mesi e mezzo”.

Regole severe e nuovi obblighi da rispettare
Le cose si sono fatte più serie con l’Allegato 3 della circolare del Ministero delle Infrastrutture, che mette nero su bianco cosa si può fare e cosa no. Se sei residente in Italia da più di 60 giorni (sessanta, non di più eh), non puoi guidare un’auto con targa estera. A meno che non rientri in certe eccezioni, tipo leasing, noleggio senza conducente o comodato con un’azienda estera — ma attento: questa azienda non deve avere sede in Italia.
Se rientri nel “vietato” e vieni beccato, la multa non è una passeggiata: da 712 a 2.848 euro. Ma non finisce lì: ritiro del libretto, stop alla circolazione e via col carro attrezzi. Il veicolo viene messo in deposito e se entro 180 giorni non lo reimmatricoli o non chiedi il foglio di via per portarlo fuori dai confini, beh… te lo confiscano. Addio macchina, ciao ciao risparmio. Occhio anche a un altro limite: l’art. 132 dice che un’auto straniera può stare in Italia solo per un anno. Dopo quei dodici mesi, o la reimmatricoli o la fai uscire dal Paese con un foglio di via. Se non lo fai? Sequestro e, se passa troppo tempo, confisca pure in questo caso.
