Patente sullo smartphone, sì ma con limiti | Ci sono dei casi in cui non ti può salvare: dove vale davvero

Discussione al posto di blocco (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it

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La patente arriva sullo smartphone: una novità utile, ma con regole precise e limiti da conoscere, ecco quali.

Ormai siamo talmente abituati a fare tutto con lo smartphone che tirare fuori un documento cartaceo ci sembra quasi preistoria. Paghiamo con un tap, firmiamo digitalmente, perfino le chiavi di casa stanno diventando un QR code. Quindi sì, era solo questione di tempo prima che anche la patente si trasferisse lì, nel telefono. Ma — e c’è sempre un “ma” — le cose non sono proprio così semplici.

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C’è entusiasmo, certo. L’idea di avere tutto in un’unica app piace a molti. Comodo, pratico, moderno. Però, sotto sotto, resta anche un po’ di diffidenza. Non tanto per il digitale in sé, ma per come viene usato. Funziona ovunque? È accettata sempre? Cosa succede se il telefono si scarica? Ah — già, quella vecchia ansia da “1% di batteria e serve la patente”.

Ecco, la questione è proprio questa: la digitalizzazione corre, ma le regole non sempre riescono a starle dietro. E allora ci si trova in quel limbo dove le tecnologie ci sono, ma bisogna ancora capire quando e dove possiamo davvero usarle. Soprattutto se si parla di documenti ufficiali, che non si può improvvisare.

Perché ok la comodità, ma nessuno vuole ritrovarsi in una situazione dove ti dicono: “No guardi, questo non basta”. E lì, magari, capisci che avere solo il digitale in certi casi non basta proprio. Quindi sì, l’idea è affascinante, ma bisogna anche sapere dove ci porta. O meglio: dove non ci porta.

La novità c’è, ma va capita bene

Con l’aggiornamento dell’app IO, da qualche tempo chi vuole può caricare direttamente sul proprio telefono la versione digitale di tre documenti: Patente di guida, Tessera Sanitaria e Carta Europea della Disabilità. Il sistema si chiama “Documenti su IO” ed è il primo tassello concreto del progetto IT-Wallet, come riportato sul sito del Dipartimento per la trasformazione digitale. Basta avere i documenti validi e accedere all’app con SPID o CIE — insomma, tutto molto semplice. Almeno sulla carta.

Importante: nessuno ti obbliga. Se preferisci i documenti fisici, li puoi continuare a usare come hai sempre fatto. Ma per chi sceglie il digitale, ci sono molte funzioni attive. La patente, ad esempio, può essere mostrata alle forze dell’ordine in caso di controllo. Ma ci sono dei dettagli che bisogna conoscere.

Logo dell'app IO (IO - youtube foto) - www.vehiclecue.it
Logo dell’app IO (IO – youtube foto) – www.vehiclecue.it

I limiti

Non sempre il digitale può sostituire il documento fisico. La patente sull’app IO, ad esempio, ha dei limiti precisi. Può essere mostrata solo durante i controlli delle forze dell’ordine e solo se ci si trova sul territorio italiano. Fuori dall’Italia, semplicemente non vale. Quindi, se pensavi di viaggiare all’estero portandoti solo il telefono… meglio ripensarci.

Un altro dettaglio non da poco: la patente digitale è utilizzabile solo dal vivo, in contesti specifici, e non sostituisce in automatico quella cartacea in qualsiasi situazione. Per dire, per un noleggio auto o pratiche amministrative, potrebbero chiederti comunque il documento fisico. E ricordiamolo: può accedere al formato digitale solo chi è maggiorenne e ha una patente in corso di validità. Niente automatismi: devi scaricare l’app IO, accedere con SPID o CIE, e attivare tu stesso la funzione. Nessuno lo fa al posto tuo — e, soprattutto, non è obbligatorio.