Autovelox, anno zero | parte il censimento nazionale dei dispositivi: la lista delle strade dove puoi annullare la multa

Autovelox e novità (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it

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Parte la piattaforma nazionale che obbliga gli enti a registrare gli autovelox: senza censimento, alcune multe potrebbero decadere.

Parlare di autovelox in Italia è un po’ come accendere la miccia. C’è chi li difende a spada tratta perché servono a salvare vite, e chi invece li vede più come trappole piazzate per far cassa. La verità, come spesso accade, sta probabilmente nel mezzo. Quello che è certo è che gli automobilisti si trovano spesso spaesati, tra segnali poco chiari, limiti che cambiano di continuo e dispositivi messi dove meno te lo aspetti.

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Finora però – e questo è il punto – è mancato un sistema davvero chiaro che dicesse: “ok, questi autovelox sono a norma, questi no”. Ogni Comune ha fatto un po’ a modo suo, ogni Provincia pure, creando una giungla di norme e interpretazioni che ha alimentato confusione e – diciamolo – anche una certa diffidenza. In tanti si sono ritrovati a contestare multe, a volte anche giustamente, perché non c’era modo di verificare la regolarità del dispositivo.

Negli ultimi tempi, la richiesta di regole uguali per tutti si è fatta sentire più forte. I cittadini vogliono sapere con certezza se l’autovelox che li ha pizzicati era stato omologato, autorizzato, attivo nel rispetto delle regole. Insomma, c’è bisogno di trasparenza, e anche un po’ di fiducia. Gli enti locali, da parte loro, devono garantire che tutto sia fatto per bene, evitando errori che possono rendere una sanzione nulla.

Da qui nasce l’esigenza di un cambio di passo. Non tanto nella tecnologia, che ormai è super avanzata, ma in come viene usata e controllata. Serve qualcosa che dica: “questo è l’elenco ufficiale, tutto il resto non conta”. Perché è solo così, con un quadro chiaro e consultabile da tutti, che si può creare un rapporto più sano tra chi guida e chi deve far rispettare le regole.

Una novità che rischia di passare inosservata

Dal 30 settembre 2025 è online una piattaforma nazionale che serve proprio a questo: censire ogni singolo autovelox attivo in Italia. L’ha messa in piedi il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), seguendo le linee del Decreto 18/8/2025, n. 305. È uno strumento pensato per gli enti locali e le forze dell’ordine, che devono inserire tutti i dati tecnici dei dispositivi: marca, modello, matricola, versione e perfino il decreto ministeriale che ne ha approvato l’uso.

La cosa interessante è che questi dati saranno poi pubblici, visibili sul sito del MIT. Chiunque potrà controllare se un autovelox è registrato correttamente o meno. E questo cambia parecchio. Perché da ora in poi, se un dispositivo non è presente sulla piattaforma, non potrà più essere usato per fare multe. O meglio, le multe potrebbero essere contestabili.

Autovelox (Pexels foto) - www.vehiclecue.it
Autovelox (Pexels foto) – www.vehiclecue.it

Quelle multe che (forse) si possono annullare

E qui si arriva al punto che molti aspettavano: se un autovelox non risulta inserito nel sistema, le sanzioni che produce potrebbero non avere valore. Una novità che, per quanto silenziosa, apre la porta a una lunga serie di ricorsi e controlli incrociati. Per chi ha preso una multa di recente, vale la pena dare un’occhiata.

Il portale ufficiale, disponibile sul sito del MIT, permette di fare proprio questo: verificare se il dispositivo in questione è stato censito come previsto dal nuovo regolamento. Un piccolo passo per la burocrazia, ma un enorme aiuto per chi vuole difendersi da sanzioni discutibili.