Velocità misurata | tre casi in cui l’autovelox è fuori legge: la tua multa può essere nulla

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Autovelox illegittimi (Canva foto) - www.vehiclecue.it

Autovelox e multe: cosa cambia con le nuove regole e perché alcuni dispositivi potrebbero non essere più validi.

Da tempo, il dibattito sulla legittimità dei controlli elettronici sulle strade italiane alimenta polemiche e ricorsi. Ma oggi, più che mai, emergono nuovi strumenti per tutelare i cittadini. Se fino a poco fa l’efficacia di una multa era data per scontata, ora non è più così automatico.

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La questione non riguarda solo l’ammontare delle sanzioni o la loro frequenza, ma soprattutto la correttezza formale e tecnica dei dispositivi utilizzati. È proprio su questo terreno che si gioca una partita decisiva: il rispetto delle norme da parte degli enti installatori diventa il primo requisito per l’efficacia di una sanzione.

L’introduzione di una piattaforma nazionale dedicata ha cambiato la prospettiva: ora è possibile verificare l’esistenza e la regolarità di ogni autovelox, aprendo una nuova fase nei rapporti tra automobilisti e pubbliche amministrazioni.

Un cambiamento che rischia di rendere nulle molte delle sanzioni finora elevate, ma che allo stesso tempo impone rigore agli enti locali. Il sistema non può più permettersi leggerezze o mancanze formali, e questo vale anche per le nuove installazioni. Il principio guida sembra chiaro: le multe devono nascere da controlli trasparenti e regolari, non da strumenti opachi o mal posizionati.

Una svolta normativa destinata a fare rumore

Come ricorda Virgilio, sono tre i casi principali in cui un autovelox può essere considerato fuori legge, rendendo nulla la relativa sanzione. Il primo riguarda l’assenza di omologazione: un dispositivo non omologato, anche se approvato o testato, non può essere usato per accertare infrazioni. La Corte di Cassazione ha più volte ribadito questo principio, sottolineando che l’omologazione garantisce precisione e affidabilità, elementi indispensabili in un contesto sanzionatorio.

Il secondo caso tocca invece l’uso e la collocazione irregolare degli autovelox. Il decreto Salvini del 2024 ha fissato regole chiare: i dispositivi devono essere posizionati in aree ad alta incidentalità, sempre preceduti da segnaletica ben visibile. Senza queste condizioni, le multe non sono valide. Già diversi giudici di pace hanno annullato sanzioni basate su rilevatori installati in modo scorretto, evidenziando come la sicurezza non debba trasformarsi in strumento di guadagno.

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Autovelox illegittimi (Canva foto) – www.vehiclecue.it

Quando la multa non ha valore legale

Il terzo caso, il più recente, riguarda la mancata iscrizione dell’autovelox al nuovo censimento nazionale. A partire dal 30 novembre 2025, infatti, solo i dispositivi inseriti nella piattaforma telematica del Ministero saranno considerati legittimi. Ogni ente dovrà registrare dettagli tecnici precisi per ogni apparecchio, altrimenti le multe emesse con strumenti non censiti saranno nulle.

La novità porta con sé un impatto immediato: tutti gli autovelox non registrati entro la scadenza non potranno più essere usati a fini sanzionatori. Per gli automobilisti, questo significa poter controllare la legittimità della multa ricevuta in modo rapido e diretto. Per le amministrazioni, invece, si tratta di un obbligo stringente: ogni omissione, anche involontaria, potrà invalidare centinaia di verbali.