Guidi all’estero con patente italiana? | Le multe si pagano, ma i punti restano qui : il paradosso

Patente e regole all'estero (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it

Patente e regole all'estero (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it

Guidare all’estero con patente italiana può riservare sorprese: si pagano le multe, ma i punti restano intatti.

Ormai siamo sempre più abituati a prendere l’auto e varcare i confini, che sia per vacanza, lavoro o per andare a trovare amici e parenti all’estero. In molti casi non ci pensiamo neanche: la macchina è comoda, si parte e via. Ma c’è una cosa che spesso passa inosservata: le regole del traffico cambiano appena superi la frontiera, e non sempre le conseguenze sono quelle che immagini.

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È vero che in tanti Paesi europei ci sono norme simili alle nostre, e che la patente italiana viene tranquillamente riconosciuta. Però ogni Stato ha le sue regole quando si tratta di multe e punti. E la cosa può diventare un bel pasticcio se si prende una contravvenzione all’estero. Cioè, uno pensa: “vabbè, ho sbagliato, mi tolgono i punti come in Italia”. E invece… no.

In giro ci sono pure sistemi avanzatissimi che beccano chi commette un’infrazione: telecamere ovunque, radar, scambi di dati tra Paesi… Insomma, è sempre più facile ricevere una multa a casa anche se l’hai presa fuori confine. Ma attenzione, perché quello che succede dopo non è così scontato. Spoiler: non finisce tutto con il pagamento.

Nel frattempo, mentre l’Europa cerca (senza troppa fretta) di unificare le regole, restano delle discrepanze belle grosse. Tipo situazioni in cui l’automobilista italiano paga la multa ma non perde neanche mezzo punto sulla patente. Sì, hai letto bene. Sembra una barzelletta, ma non lo è affatto.

Cosa succede se prendi una multa fuori dall’Italia

Come riporta PrimAuto S.r.l., quando ricevi una multa in un altro Paese europeo, vale la legge locale. Non importa che tu abbia la patente italiana: se hai infranto il codice della strada in Francia, ad esempio, pagherai come se fossi un automobilista francese.

La cosa però interessante (o assurda, dipende dai punti di vista) è che la decurtazione dei punti prevista da quel Paese non viene “trasferita” al sistema italiano. In pratica: tu la multa la paghi, magari anche salata, ma sulla tua patente non cambia nulla. La “penalità” rimane nei registri dello Stato dove hai commesso l’infrazione. In Italia? Nessuna traccia.

Patente (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti foto) - www.vehiclecue.it
Patente (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti foto) – www.vehiclecue.it

Il paradosso dei punti fantasma

Attenzione però, perché se non paghi e torni a guidare nello stesso Stato, le cose si mettono male. E non solo per una questione di soldi. Si rischia dalla maggiorazione della multa fino al sequestro del veicolo, al ritiro della patente, e in casi estremi – vedi la Svizzera – anche l’arresto. Ma intanto, in Italia, tutto tace.

Anche se esiste un sistema europeo per scambiarsi i dati tra autorità, non c’è ancora una vera e propria rete di sanzioni comuni. Quindi succede che tu riceva la comunicazione della multa a casa, sì, ma senza che nessuno ti tocchi la patente. Insomma, si paga… ma i punti restano al loro posto.