Radar invisibili | Autovelox: ecco quando la multa scatta davvero : la soglia che non vedi

Autovelox radar (Canva foto) - www.vehiclecue.it
Anche pochi chilometri orari possono fare la differenza, ma esiste una soglia nascosta che cambia tutto: scopri i dettagli.
Il tachimetro dell’auto non è uno strumento infallibile: spesso indica una velocità più alta rispetto a quella reale, creando una falsa percezione di sicurezza. Questa discrepanza, apparentemente trascurabile, può trasformarsi in un problema serio nel momento in cui si incontra un autovelox.
Nel dibattito pubblico sui limiti di velocità e sicurezza stradale, si intrecciano sempre più spesso polemiche e preoccupazioni. Le petizioni contro la “Città 30” di Bologna, ad esempio, riflettono una crescente insofferenza verso restrizioni che vengono vissute come sproporzionate. Eppure, dietro queste proteste si nasconde un nodo fondamentale: la reale efficacia del controllo elettronico della velocità e i suoi criteri di applicazione.
I dati parlano chiaro: secondo una recente indagine citata dalla Gazzetta, oltre 10 milioni di italiani ammettono di non rispettare i limiti. Ma non si tratta solo di imprudenza: la scarsa conoscenza del funzionamento degli strumenti di rilevazione contribuisce in modo significativo a questa disattenzione.
Non tutti, infatti, sanno che esiste un margine legale di tolleranza che può cambiare le sorti di una multa.
Oltre il limite, ma non sempre scatta la multa
Come spiega chiaramente la Gazzetta, il Codice della Strada prevede una tolleranza obbligatoria sulle velocità rilevate dagli autovelox. Se si viaggia entro i 100 km/h, si tolgono 5 km/h dalla velocità rilevata; oltre i 100 km/h, si applica una riduzione del 5%. Così, se il rilevamento segna 99 km/h, ai fini della sanzione la velocità considerata sarà 94. Un dettaglio tecnico che può evitare una contravvenzione anche in presenza di un lieve eccesso.
In città come Bologna, dove i nuovi limiti di 30 km/h sono oggetto di acceso dibattito, le multe scattano solo da 35 km/h rilevati. Questo significa che la soglia effettiva da non superare è spesso più alta del limite indicato, proprio grazie alla tolleranza. E nella maggior parte dei verbali, la velocità riportata è già stata “ripulita” di questa quota, lasciando poco spazio per contestazioni.

La soglia che non vedi: ecco quando scatta davvero
Il cuore della questione, però, riguarda il momento esatto in cui la multa diventa inevitabile. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta, la sanzione parte solo se la velocità effettiva – al netto della tolleranza – supera il limite. Per esempio, a 56 km/h in una zona 50, tolti 5 km/h si arriva a 51: in questo caso, la multa può scattare. Ma a 54 km/h no. La linea è sottile, e il rischio concreto. Ecco perché anche un paio di chilometri orari possono cambiare tutto.
Le sanzioni variano molto: da poche decine di euro fino a oltre 3.000, con decurtazione di punti, sospensione o revoca della patente. La tolleranza rappresenta quindi una protezione legale ma non una garanzia: sapere dove finisce il margine e dove inizia la sanzione è oggi più che mai indispensabile per chi guida, soprattutto in un’Italia sempre più sorvegliata da radar invisibili.
