AEB obbligatoria sulle nuove auto | come funziona e che cos’è ; il test che fa la differenza al volante

Illustrazione di frenata (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it

Illustrazione di frenata (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it

Dal 2026, tutte le nuove auto dovranno frenare da sole: ecco come funziona il sistema AEB obbligatorio in Europa.

Una volta bastava controllare gli specchietti e tenere gli occhi aperti. Oggi invece, ci troviamo dentro a macchine che fanno molto di più: prevedono i pericoli, li “vedono” prima di noi e, se serve, decidono anche quando frenare. Non è più roba da film di fantascienza, ma la normalità di tante auto nuove che stanno cambiando il nostro modo di guidare. O meglio… di essere guidati.

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Il fatto è che questi sistemi non sono più optional da scegliere in concessionaria. Ormai fanno parte del pacchetto base, come il volante o i fari. Ed è interessante notare come non si parli solo di comfort, ma di qualcosa che può davvero fare la differenza tra un incidente evitato e una brutta giornata. Una trasformazione che riguarda un po’ tutti, non solo gli appassionati di motori.

Molte case automobilistiche, infatti, stanno spingendo forte su queste tecnologie. Radar, sensori, telecamere—c’è di tutto. E spesso nemmeno ci accorgiamo di averli. Sono lì, nascosti nel parabrezza o nei paraurti, pronti a entrare in azione. Raccolgono informazioni in tempo reale, analizzano, calcolano e, se serve, intervengono prima ancora che possiamo spingere il pedale del freno.

Tutto questo però non succede per caso. C’è dietro una spinta precisa, che arriva dall’Europa, che ha deciso di rendere obbligatori certi dispositivi su tutte le auto nuove. Non si tratta più di una scelta, ma di un obbligo. Una mossa che vuole alzare l’asticella della sicurezza su strada e ridurre il numero di incidenti in modo concreto.

Una tecnologia che entra in scena nei momenti peggiori

Tra i sistemi più importanti ce n’è uno che si fa notare, anche se… beh, si spera di non doverlo mai usare: la frenata automatica di emergenza, o AEB per gli amici. È attiva già dal 2020 su tutte le auto di nuova omologazione, ma dal luglio 2026 diventerà obbligatoria anche per ogni nuova immatricolazione nell’Unione Europea.

Ma come funziona esattamente? In pratica, c’è una telecamera montata dietro al parabrezza che “guarda” la strada davanti a noi. Se rileva qualcosa di pericoloso—tipo un’auto che frena all’improvviso o un ostacolo improvviso—prima ci avvisa con un suono. Se però non reagiamo in tempo, il sistema attiva i freni da solo. Alcuni modelli usano anche radar e sensori a ultrasuoni per avere un occhio ancora più attento.

Test AEB (Euroncap.com foto) - www.vehiclecue.it
Test AEB (Euroncap.com foto) – www.vehiclecue.it

Quando ogni secondo può cambiare tutto

Come riporta Gazzetta Motori, l’efficacia di questi sistemi cambia da auto ad auto. C’è chi ha sensori super precisi, chi reagisce più in fretta, chi invece… insomma, diciamo che potrebbe fare meglio. Alcune vetture fanno pure di più: se capiscono che l’impatto è inevitabile, attivano misure di protezione per i passeggeri, come tendere le cinture, chiudere i finestrini o regolare i sedili per far lavorare meglio gli airbag. Roba seria.

E poi ci sono i test Euro NCAP, che mettono davvero alla prova questi sistemi in condizioni complicate—tipo un ciclista che sbuca da dietro una fila di macchine, magari di notte. Dal 2026, tutte le auto dovranno anche riconoscere pedoni e ciclisti. Una mossa che spinge ancora di più verso un’idea di auto che non solo accompagna, ma protegge. Anche quando non ce ne accorgiamo.