Allarme airbag Takata | nuove diffide e richieste di richiamo nazionale ; i modelli coinvolti a sorpresa

Airbag in un crash test (Pixabay foto) - www.vehiclecue.it

Airbag in un crash test (Pixabay foto) - www.vehiclecue.it

Diffide, proteste e richieste urgenti: cresce la tensione attorno a un componente critico che mette in allarme migliaia di automobilisti.

Negli ultimi tempi si parla sempre più spesso di sicurezza su strada. Non solo per quello che succede al volante, ma anche per ciò che può andare storto dentro l’abitacolo, dove tutto dovrebbe essere sotto controllo.

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Il punto è che, oggi, un piccolo difetto può diventare un rischio enorme, e la fiducia tra chi guida e chi costruisce l’auto si gioca su dettagli fondamentali… tipo sapere se un componente può diventare pericoloso.

Non è più solo questione di tecnologia o prestazioni. Sta venendo fuori con forza il tema della comunicazione: le case automobilistiche devono essere chiare, puntuali e trasparenti. Quando queste cose mancano, le associazioni di consumatori – che ormai non stanno più a guardare – intervengono. Sempre più spesso.

E quando lo fanno, i toni si fanno subito seri. Le critiche non riguardano solo le auto in sé, ma tutto ciò che sta intorno: informazioni incomplete, mancanza di dati tecnici, comunicazioni confuse. Ecco, è proprio su questo che si muovono le azioni.

Questione di sicurezza

Come ribadiscono le associazioni, sapere se il proprio veicolo è sicuro dovrebbe essere un diritto, non un puzzle da risolvere. E invece, in certi casi, pare che trovare risposte sia quasi impossibile. Poi c’è l’altro nodo: cosa si fa quando un problema viene scoperto?

Le alternative proposte a volte sono vaghe, lente o addirittura assenti. Intanto la gente continua a usare l’auto, spesso ignara dei rischi. In un mercato dove il passaparola è più potente di ogni pubblicità, basta poco per creare danni. E questa volta sembra che il terreno sia scivoloso.

Crash test (Pixabay foto) - www.vehiclecue.it
Crash test (Pixabay foto) – www.vehiclecue.it

Una richiesta che non si può più ignorare

Come riporta Autoblog.it, l’associazione Codici ha messo nero su bianco una diffida contro Stellantis Europe e Groupe PSA Italia. Il motivo? L’informazione insufficiente, a suo dire, riguardo agli airbag Takata montati su circa 29.000 veicoli Opel. Si parla di modelli noti, come Mokka, Astra, Meriva, Zafira e altri. E il problema non è nuovo: gli inflatori possono esplodere, causando la proiezione di frammenti metallici nell’abitacolo. Codici chiede un richiamo nazionale vero, ufficiale e trasparente. Vuole che Stellantis pubblichi i numeri VIN dei veicoli a rischio, e che offra soluzioni concrete a chi si trova con un’auto potenzialmente pericolosa.

Codici ha già portato in tribunale casi simili – e in uno, a Torino, ha anche vinto. Ora punta a una possibile class action, perché ritiene che le informazioni fornite finora siano vaghe, incomplete e troppo generiche. I proprietari non sanno se e quando saranno contattati, né come comportarsi nel frattempo. Intanto in Francia, dopo un incidente mortale legato a un airbag Takata, il Ministero dei Trasporti ha bloccato la circolazione di tutti i veicoli coinvolti.