Patente estera in Italia | quando si converte senza esami e i 12 mesi “di tolleranza” ; i documenti che chiedono sempre

Patente estera in Italia (Canva foto) - www.vehiclecue.it
Quando serve davvero convertire una patente estera in Italia e cosa succede dopo il primo anno di residenza.
Arrivare in Italia con una patente straniera può sembrare semplice: si guida senza problemi e nessuno chiede nulla, almeno all’inizio. Ma il tempo passa in fretta e, per chi resta a vivere qui, alcune regole diventano inevitabili. Uno dei passaggi più delicati è proprio la conversione della patente, che non sempre è chiara e uguale per tutti.
Le leggi italiane e quelle europee non trattano tutte le patenti allo stesso modo. A volte contano la data di rilascio, altre la durata indicata sul documento, altre ancora l’accordo in vigore con lo Stato che ha emesso la patente. Il rischio? Pensare di essere in regola e scoprire troppo tardi di non poter più guidare.
Un errore comune, ad esempio, è credere che si debba cambiare la patente solo se è in scadenza. In realtà ci sono situazioni in cui la conversione è obbligatoria anche con un documento valido, come nel caso di patenti senza scadenza o con durata troppo lunga rispetto a quanto stabilito dalle norme UE. In quei casi, aspettare può complicare le cose.
E poi c’è la questione dei documenti richiesti. Spesso ci si ritrova a fare avanti e indietro tra fotocopie, moduli e visite mediche, perché ogni caso è diverso. Se la patente è scaduta, serve un certificato medico; se è stata emessa da certi Paesi, è necessaria la traduzione giurata.
Quando le cose iniziano a cambiare
Per chi arriva da un Paese dell’Unione Europea o dello Spazio Economico Europeo, la patente estera è considerata valida proprio come quella italiana. Nessuna fretta, quindi, finché il documento è in corso di validità. Ma alla scadenza, la conversione diventa necessaria. Si può fare anche prima, e in alcuni casi si può ottenere una patente italiana con una nuova validità, se si presenta il certificato medico.
Diverso invece se la patente europea non ha scadenza o dura troppo a lungo: in quel caso, la legge italiana impone di convertirla entro due anni dall’inizio della residenza. Superato questo limite, non si può più circolare, anche se la patente appare ancora “valida” all’estero.

Le regole che evitano l’esame
Per chi ha una patente rilasciata da uno Stato extra-UE, la situazione cambia ancora. Come ricorda il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, se esiste un accordo con l’Italia, è possibile convertire la patente senza dover rifare l’esame. Ma ci sono due condizioni da rispettare: la patente deve essere ancora valida e dev’essere stata presa prima di ottenere la residenza in Italia.
C’è anche un limite di tempo: in base al Paese d’origine, la richiesta va fatta entro 4 o 6 anni dalla residenza. Se si aspetta troppo, la domanda viene respinta senza appello. E se la patente è scaduta da più di 5 anni, l’unico modo per ottenerne una italiana è superare un test di guida o un esame tecnico.
