Castagnata fuori porta, da oggi se vai in auto ti massacrano | 927 euro e confisca del mezzo, addio amata abitudine

Salasso per una scampagnata (Canva-Freepik foto) - www.vehiclecue.it
In molti hanno mantenuto viva quest’abitudine. Ma i controlli serrati effettuati dai militari rendono, ora, impossibile praticarla
Durante i weekend gli amanti della natura sono soliti trascorrere le proprie giornate in luoghi di pace, calma e tranquillità, immersi nella flora e nella fauna, alla larga dalla monotonia e dallo stress del lavoro, soprattutto se si vive costantemente in un frenetico contesto cittadino.
Un’esperienza rigenerante lontana dall’agitazione che spesso contraddistingue l’esperienza lavorativa per (quasi) l’intera settimana, staccando la mente dagli impegni e ritrovando sé stessi, ancor meglio se in compagnia di familiari o amici.
Che si tratti di una passeggiata, di un picnic all’aria aperta, della raccolta di funghi, tartufi, castagne e chi più ne ha più ne metta, per gli appassionati si tratta sempre di una scelta vincente e appagante, quella di dirigersi verso aree collinari o montuosi e spendere lì svariate ore consecutivamente.
Chiaramente il senso di libertà che questi luoghi emanano per natura non deve assolutamente prendere il sopravvento: ciò significa che le aree floristico-faunistiche, soprattutto se protette, sono un patrimonio per l’intera comunità e devono essere trattate con il rispetto che meritano, per i suoi abitanti e per i visitatori.
Guidatori senza respiro
Come riportato dal giornale online La Voce, tre motociclisti sono stati soggetti a pesanti sanzioni da parte del reparto dei Carabinieri Forestali di Volpiano per aver violato la legge regionale del Piemonte n.32 del 1982, secondo la quale è vietato il transito di veicoli a motore su strade di “uso agro-silvo-pastorale, sentieri e mulattiere“, a meno che gli enti competenti non si esprimano miratamente con specifiche autorizzazioni.
La notizia è datata allo scorso Giugno, periodo a partire dal quale le forze dell’ordine hanno avviato una serie di controlli a tappeto proprio in corrispondenza di quest’area collinare, sottoposta a vincolo ambientale. In simili zone l’ammissione all’accesso viene limitata esclusivamente a mezzi agricoli, atti alla vigilanza o a prestare soccorso. Nel caso in cui ad essere sorpresi dovessero essere veicoli differenti da quelli appena citati, ecco che i rispettivi proprietari saranno soggetti a multe, variabili nell’importo in base alla gravità dell’inosservanza commessa e, eventualmente, alla recidività dell’azione.

Quali conseguenze attendersi?
La sanzione amministrativa pecuniaria ordinaria, come prevede l’articolo 9 della Legge regionale, può oscillare tra i 154 e i 927 euro, con il tetto massimo destinato ad essere sforato proprio in caso di recidiva. Ma esiste anche il rischio concreto che le autorità decidano di optare per il sequestro del mezzo, a maggior ragione se il passaggio dello stesso si sia rivelato responsabile di danni ambientali particolarmente significativi, come il danneggiamento di habitat.
Esiste, infatti, anche la possibilità che il guidatore di un determinato mezzo a motore considerato intruso nell’area protetta, venga inquisito per responsabilità per danni ambientali, risultando obbligato a risarcire i danni generati o, addirittura, interessato da azioni penali nel caso in cui, ai sensi del Testo Unico Ambientale o perfino del Codice Penale, si configurino precisi reati ambientali.