Posto di blocco, da ora c’è il CUP: scatta il nuovo Canone Unico Patrimoniale, altri 148,74 euro da versare in Comune

Polizia

Posto di blocco (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it

Dai loghi sui furgoni alle calamite pubblicitarie, il nuovo sistema CUP cambia le regole per chi usa i veicoli come mezzi di promozione.

Non tutti sanno che anche un semplice logo aziendale su un furgone può essere considerato una forma di pubblicità soggetta a tassazione.

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Con l’introduzione del Canone Unico Patrimoniale, le amministrazioni locali hanno acquisito maggiore autonomia nella gestione delle imposte pubblicitarie. Oggi ogni Comune può stabilire regole e tariffe personalizzate, rendendo difficile orientarsi in un panorama normativo frammentato.

Una delle distinzioni più importanti riguarda la durata: la pubblicità temporanea, limitata nel tempo, è trattata in modo diverso rispetto a quella permanente. La prima può usufruire di tariffe ridotte, proporzionate ai giorni effettivi di esposizione. La seconda, invece, richiede il pagamento di un importo annuo, spesso calcolato al metro quadrato.

Chi utilizza veicoli aziendali o pubblicitari deve quindi fare attenzione: in alcuni casi è necessario compilare moduli, verificare il regolamento comunale e rispettare precise scadenze di pagamento. In caso contrario, si rischiano sanzioni e interessi.

Nuove regole e cifre poco note

Come evidenziato da Stampegrafica, tra i casi più significativi di applicazione del CUP rientra proprio la pubblicità su autoveicoli, una delle forme più comuni ma spesso trascurate. I Comuni stabiliscono in autonomia se loghi, scritte o immagini presenti su furgoni, taxi o mezzi a noleggio siano soggetti a canone. Anche l’intento promozionale è un elemento valutato: se un logo serve a promuovere un’attività, allora può scattare il pagamento. La distinzione tra uso personale e finalità pubblicitaria non è sempre immediata.

Un caso tipico è quello dei veicoli con scritte adesive permanenti: se il messaggio supera i tre mesi, si parla di pubblicità permanente e quindi si applica la tariffa piena prevista dal Comune. Al contrario, se la scritta è temporanea, come una calamita rimovibile, l’importo è proporzionato ai giorni effettivi di esposizione. Ma attenzione: anche queste eccezioni devono essere espressamente previste nel regolamento locale. In loro assenza, può valere l’aliquota ordinaria.

Pubblicità
Cartelloni pubblicitari (Canva foto) – www.vehiclecue.it

Il nuovo importo può arrivare fino a 148,74 euro

Secondo le più recenti disposizioni, per veicoli con portata superiore a 3.000 kg e dotati di rimorchio, l’importo da versare per il CUP può raggiungere la cifra di 148,74 euro all’anno. Si tratta di un tetto massimo indicativo che alcuni Comuni stanno adottando per le categorie di mezzi più imponenti, spesso impiegati da imprese logistiche o aziende di trasporti che esibiscono loghi e messaggi promozionali in modo costante e visibile.

Questa cifra, stabilita a livello locale, tiene conto della superficie pubblicitaria, della durata dell’esposizione e della tipologia di veicolo. Le tariffe non sono più uniformi a livello nazionale, ma decise caso per caso. In alcune città, il limite massimo viene raggiunto solo in presenza di determinate condizioni, come superfici molto ampie o esposizioni in zone centrali. In ogni caso, la soglia dei 148,74 euro rappresenta un riferimento importante per chi utilizza mezzi pesanti a scopo pubblicitario, in quanto potrebbe influenzare la gestione dei costi aziendali.