Autonoleggio, scatta la nuova clausola killer: dopo tre giorni scalano 540€ in automatico dal conto | Ti rovinano anche con la copertura totale

Multa

Multa auto a noleggio (Canva foto) - www.vehiclecue.it

Una batosta per chi noleggia l’auto: scatta una multa salatissima, tutta colpa di una clausola killer nascosta.

Nel mondo dell’autonoleggio, le sorprese non finiscono mai al momento della riconsegna. Anche quando tutto sembra filare liscio, possono spuntare richieste inaspettate, spesso mascherate da spese di riparazione o clausole poco chiare nei contratti. È in queste pieghe nascoste che molti utenti si ritrovano coinvolti in controversie difficili da gestire.

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Non è raro che, dopo aver restituito un veicolo apparentemente in perfetto stato, il cliente riceva comunicazioni che contestano danni improvvisi. A quel punto, anche le coperture assicurative più ampie sembrano non bastare a evitare addebiti automatici. Una dinamica che, più che tutelare l’utente, lo espone a meccanismi opachi.

Il timore più diffuso è legato alla sensazione di impotenza: nessuno ti avvisa, nessuno ti chiede il consenso, ma il conto lo paghi comunque. E anche laddove non ci siano prove concrete, le aziende possono agire d’autorità. In questi casi, il ruolo delle associazioni dei consumatori diventa cruciale per fare chiarezza.

Una delle situazioni più controverse riguarda l’addebito diretto di spese a distanza di giorni dalla restituzione dell’auto. Il cliente crede di aver chiuso tutto in modo corretto, ma si ritrova a dover dimostrare la propria innocenza. Il problema è che spesso l’unica prova a disposizione è la parola del consumatore contro quella dell’azienda.

Una richiesta assurda arrivata per posta

È quanto accaduto a María M., residente ad Alcalá de Guadaíra, che lo scorso novembre aveva noleggiato un’auto presso l’ufficio Enterprise dell’aeroporto di San Pablo, a Siviglia. Dopo aver pagato oltre 400 euro per due giorni, ha riconsegnato il veicolo senza problemi. L’addetto aveva confermato che era tutto in ordine, tanto che la cauzione le era stata restituita immediatamente.

La sorpresa è arrivata una settimana dopo, sotto forma di lettera. L’azienda le chiedeva 540 euro per una riparazione causata, a loro dire, da “cavi rosi da roditori” durante il periodo del noleggio. Alla comunicazione era allegata una fattura, ma nessuna prova concreta che collegasse l’utente al danno. Pochi giorni dopo, senza alcun preavviso, la cifra le veniva scalata direttamente dal conto.

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Auto a noleggio chiavi (Canva foto) – www.vehiclecue.it

La battaglia legale e la svolta inaspettata

María ha subito contestato il pagamento alla banca e si è rivolta a FACUA Sevilla, che ha preso in carico la sua difesa. Come spiega l’associazione, “il prelievo di denaro senza autorizzazione può configurare il reato di appropriazione indebita”. Inoltre, il trattamento dei dati personali senza consenso violerebbe anche la legge sulla protezione dei dati.

Dopo mesi di silenzio, Enterprise Ren-A-Car ha risposto riconoscendo l’errore. In una comunicazione ufficiale, l’azienda ha chiesto scusa per il ritardo e ha annunciato la chiusura del procedimento. Ha inoltre confermato che non avrebbe più richiesto il pagamento dei 540 euro. Un epilogo che, se non fosse stato per l’intervento di FACUA, sarebbe potuto andare diversamente.