STOP auto elettriche: dal 29 novembre 2026 in vigore la nuova legge, dovrai ricomprare il motore termico | Si torna al medioevo

Interni di auto elettrica e pericoli (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it

Interni di auto elettrica e pericoli (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it

Una nuova norma europea colpisce anche le auto elettriche: dal 2026 cambiano regole, costi e prospettive per tutti.

Negli ultimi anni sembrava fatta: l’auto elettrica era diventata la scelta giusta, quasi obbligata, per chi voleva muoversi in modo più “green”. Però ora, proprio mentre le colonnine aumentano e i prezzi iniziano ad abbassarsi, qualcosa si sta muovendo nel sottobosco delle regole europee. E potrebbe scombinare tutte le carte in tavola, pure per chi ha appena comprato la sua prima EV.

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L’aria da rivoluzione era nell’aria da tempo, ma nessuno si aspettava che a rimettere tutto in discussione sarebbero stati questi elementi. Le nuove attenzioni ambientali guardano ben oltre il tubo di scarico e puntano il dito verso componenti insospettabili. Un cambio di prospettiva che rischia di pesare parecchio su tutto il settore.

Molti pensano che guidare elettrico significhi automaticamente inquinare meno. Ed è vero, almeno in parte. Ma ci sono emissioni “nascoste” di cui quasi nessuno parla. Quelle microscopiche, difficili da notare, ma non per questo meno dannose. E la nuova normativa europea le ha messe nel mirino.

Poi c’è l’altro tema, quello economico. Perché quando si parla di nuove regole, il conto lo paga quasi sempre il consumatore. Le case devono adeguarsi, certo, ma chi compra dovrà fare i conti con veicoli più cari, più complicati, più… regolati. E l’elettrico potrebbe non essere più la scelta così ovvia che sembrava.

Una data segna il punto di svolta

Segnatela: 29 novembre 2026. È allora che entra in vigore la famigerata norma Euro 7. E questa volta non si tratta solo di gas di scarico. Stavolta si guardano anche le particelle che si staccano dai freni e dalle gomme. Proprio così: anche un’auto elettrica, che non ha tubo di scappamento, può inquinare. E anche parecchio.

Come riportato da Motorpasión, le nuove regole fissano limiti precisi per le emissioni da frenata: massimo 3 mg/km per le elettriche, mentre benzina, diesel e ibride potranno emettere fino a 7 mg/km. Sembra quasi un vantaggio, ma c’è un dettaglio che complica tutto: le elettriche, essendo più pesanti, consumano di più i freni. Quindi emettono più polveri sottili.

Colonnina di ricarica (Pixabay foto) - www.vehiclecue.it
Colonnina di ricarica (Pixabay foto) – www.vehiclecue.it

I problemi veri stanno dove non guardavi

La legge è scritta nera su bianco nel Regolamento UE 2024/1257 e va oltre i freni. Per la prima volta si fissano anche limiti per l’abrasione degli pneumatici. E indovina? Anche qui le EV sono svantaggiate, perché il loro peso maggiore usura di più le gomme. Il risultato sono micro-particelle che restano sospese nell’aria che respiriamo. Mica il massimo.

Ma c’è di più. Sempre secondo Motorpasión e uno studio dell’Università di Southampton, le polveri generate dai freni delle elettriche potrebbero essere più dannose di quelle dei diesel. Pare che alcune sostanze, tipo il rame presente nelle pastiglie, possano causare problemi seri ai polmoni. E non si parla di ipotesi: ogni anno, solo in Europa, 20.000 tonnellate di queste polveri finiscono nell’ambiente.