Autovelox: pioggia di multe annullate col trucchetto dei 12 mesi | Non le paghi più a vita

Autovelox e novità (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it

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Un vizio di forma poco conosciuto sta annullando molte multe da autovelox: ecco cosa succede quando manca un dettaglio chiave.

Oggi basta un attimo di disattenzione, magari mentre stai cercando una stazione radio decente, e zac! Ecco che arriva la multa per eccesso di velocità. Colpa degli autovelox, quei simpatici scatoloni piazzati ovunque, che scattano foto a chiunque superi anche di poco i limiti. Ma siamo proprio sicuri che funzionino sempre come dovrebbero?

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Negli ultimi anni sempre più automobilisti, e in particolare chi guida per lavoro come gli autotrasportatori, hanno iniziato a chiedersi quanto siano davvero affidabili questi sistemi. E non si parla solo di correttezza, ma proprio di regole tecniche e di come le infrazioni vengono accertate. Cioè: se una macchina mi becca, funziona davvero?

Il tema è delicato. Nessuno mette in discussione che i limiti vadano rispettati, anzi: su strade sempre più trafficate, la sicurezza viene prima di tutto. Ma quando a farci la multa è un sistema automatico, le cose si complicano parecchio.

Non stupisce quindi che sempre più ricorsi finiscano in tribunale, e a volte con esiti sorprendenti. In certi casi, a fare la differenza non è la velocità, ma l’assenza di documenti, prove o controlli. Dettagli che sulla carta sembrano secondari, ma che in aula pesano tantissimo. E c’è una sentenza recente che ha fatto molto rumore proprio per questo.

Un dettaglio tecnico che può fare la differenza

Tutto è partito da una multa presa da un’azienda, beccata da un sistema tutor (SICVE) in autostrada. Come riporta gigantidellastrada.it, il giudice di pace di Parma ha esaminato il caso e — sorpresa — ha annullato tutto. Perché? Perché non c’erano prove sufficienti. Nessuna documentazione tecnica, nessuna foto, nulla che dimostrasse con certezza che l’infrazione fosse reale. Solo la notifica della multa.

Il problema grosso era proprio l’automazione del sistema. Il dispositivo lavorava da solo, senza che un agente controllasse nulla. In più, non risultava effettuata la revisione annuale dell’apparecchio, obbligatoria per legge. E se non sai se l’autovelox è tarato bene, come fai a fidarti della velocità rilevata?

Autovelox (Pexels foto) - www.vehiclecue.it
Autovelox (Pexels foto) – www.vehiclecue.it

Una sentenza che apre scenari inattesi

Nel verdetto, il giudice ha chiarito un concetto importante: non basta dire che hai commesso un’infrazione, bisogna provarlo. E servono almeno due fotogrammi, uno all’ingresso e uno all’uscita del tratto controllato. Senza queste immagini, la multa è carta straccia. Spetta alla Pubblica Amministrazione dimostrare l’accaduto, non al cittadino difendersi a caso.

La regola è chiara: se l’apparecchio funziona in automatico, quindi senza il controllo diretto dell’operatore di Polizia Stradale, va sottoposto a controllo periodico almeno annuale. Senza questa certificazione, tutto il sistema perde validità. E così, anche multe salate rischiano di sparire nel nulla. Certo, meglio non correre… ma se si riceve una multa dubbia, forse vale la pena dare un’occhiata in più.