Revisione auto, grosso guaio per i pensionati: un’auto su due bocciata alla nuova prova emissioni | Non hai scampo

Anziani alla guida (Canva foto) - www.vehiclecue.it
Nuovi test europei sulle emissioni mettono in allarme chi guida: l’impatto potrebbe essere devastante per una larga fascia di utenti.
Negli ultimi anni, le ispezioni tecniche obbligatorie hanno assunto un ruolo sempre più centrale nel dibattito pubblico, anche al di fuori dei consueti ambiti tecnici e normativi. Molti automobilisti si ritrovano a dover affrontare costi e procedure impreviste, in particolare chi guida veicoli datati. Una categoria spesso sottovalutata, ma numerosa, si trova ora al centro di un potenziale cambiamento che potrebbe complicare ulteriormente la quotidianità su strada.
Le revisioni periodiche, pensate per garantire la sicurezza e il rispetto ambientale, si stanno trasformando in vere e proprie prove di resistenza per i proprietari di auto meno recenti. Se già oggi il fallimento ai test non è raro, l’ipotesi di un inasprimento ulteriore rischia di spostare drasticamente l’equilibrio.
Secondo gli esperti, una delle principali difficoltà è rappresentata proprio dalla vetustà del parco auto circolante, che in molti paesi europei supera i 14 anni di media.
Questo dato non è solo statistico: si traduce in milioni di vetture che, pur funzionando ancora, potrebbero non reggere l’urto di nuovi standard ambientali. A questo si aggiunge una crescente discrepanza tra le tecnologie moderne e quelle impiegate nei modelli più anziani.
Pressioni dall’Europa e test più duri in arrivo
Come riportato da Autopista, l’Unione Europea sta discutendo una nuova strategia per rendere più severi i test sulle emissioni, soprattutto per i veicoli a combustione interna più vecchi. Le nuove direttive puntano a estendere i controlli attuali includendo misurazioni più precise come il numero di particelle (PN), già adottato da enti come TÜV e GTÜ in Germania, che mira a rilevare anomalie nei sistemi di depurazione dei gas di scarico.
L’obiettivo dichiarato è quello di garantire una maggiore equità tra motori diesel e benzina, oltre a migliorare la qualità dell’aria. Tuttavia, i controlli potrebbero comportare costi aggiuntivi per gli automobilisti, sia in termini economici che di tempo. I filtri antiparticolato difettosi e i sistemi di scarico usurati sono già oggi tra le principali cause di fallimento ai test, e con l’introduzione di nuove verifiche, è prevedibile un aumento significativo delle bocciature.

Il nodo delle auto vecchie e l’allarme per i pensionati
I nuovi test potrebbero avere un impatto devastante su una categoria in particolare: i pensionati. Molti di loro, soprattutto nelle aree rurali o periferiche, fanno ancora affidamento su auto Euro 2, Euro 3 o addirittura pre-Euro, spesso acquistate anni fa e mantenute con cura. Questi veicoli, pur essendo perfettamente funzionanti, non dispongono dei sistemi avanzati richiesti dalle nuove normative, e risultano perciò vulnerabili alle nuove misurazioni.
Con una bocciatura su due già oggi registrata nei test sulle emissioni, come riportano i dati spagnoli, l’inasprimento dei controlli potrebbe condannare migliaia di veicoli, rendendoli non più idonei alla circolazione. Senza un piano di supporto o incentivi alla rottamazione, molti pensionati rischiano di trovarsi improvvisamente senza mezzo di trasporto, con tutte le conseguenze che questo comporta.