Patente, 10 milioni di automobilisti la perderanno per colpa di questo farmaco | Continua la persecuzione ministeriale

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Addio patente farmaco (Canva foto) - www.vehiclecue.it

Un vuoto normativo nel nuovo Codice della Strada alimenta il timore tra chi assume farmaci per terapie regolari.

Un numero sempre maggiore di pazienti si ritrova a vivere con un’ombra di incertezza ogni volta che sale in auto. Non si tratta di persone irresponsabili o imprudenti, ma di cittadini che, per motivi di salute, assumono farmaci prescritti e utilizzati secondo le indicazioni mediche.

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Con l’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada, a dicembre, la paura di incorrere in sanzioni, sospensioni o addirittura il ritiro della patente sta crescendo, alimentata da una normativa che molti considerano troppo generica e poco trasparente.

Il cuore del problema non è legato a comportamenti scorretti, ma all’assenza di linee guida ufficiali che aiutino a distinguere i farmaci potenzialmente pericolosi da quelli compatibili con la guida. In farmacia si moltiplicano le richieste di chiarimenti: pazienti che chiedono se possono prendere un antidolorifico prima di mettersi al volante, medici che attendono indicazioni precise su cosa consigliare, farmacisti che si trovano nel limbo normativo.

Il timore si estende a farmaci di uso comune, non solo a quelli notoriamente “pesanti”. Antistaminici, sedativi, antidepressivi e medicinali per la pressione sono entrati nella lista delle sostanze che potrebbero alterare, anche lievemente, le capacità di guida.

Dubbi, silenzi e una richiesta di chiarezza

A complicare il quadro è l’articolo 187 del nuovo Codice della Strada, che prevede pene severe per chi guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope. L’assenza di una lista ufficiale dei farmaci vietati e la mancata valutazione delle reali condizioni psicofisiche del conducente hanno fatto scattare l’allarme tra i medici, in particolare per chi assume oppioidi sotto controllo clinico per il dolore cronico.

Come ricorda l’associazione EPAC, questa mancanza rischia di colpire proprio i pazienti che seguono le cure con responsabilità. Una recente lettera aperta firmata da medici e docenti chiede di armonizzare la legge con la realtà clinica.

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Farmaci addio patente (Canva foto) – www.vehiclecue.it

Il rischio concreto per milioni di pazienti

Il nodo più critico riguarda oltre 10 milioni di italiani affetti da dolore cronico, che si affidano a terapie a base di oppioidi per mantenere una vita dignitosa e autonoma. Secondo la Legge 38 del 2010, questi farmaci sono parte integrante del diritto alle cure palliative, ma con le nuove regole il rischio di perdere la patente è concreto anche senza alterazione evidente delle capacità di guida.

Il paradosso? Chi assume un farmaco prescritto correttamente, senza alcun effetto collaterale rilevabile, potrebbe comunque risultare positivo ai test su saliva o urine.