Primo Piano

Cosa sta succedendo a Ferrari?

In casa Ferrari sta accadendo di tutto e di più. Si tratta, forse, di una vera e propria rivoluzione, anche dal punto di vista finanziario.

Quando un marchio come Ferrari parla di futuro, non è mai solo una questione di motori. È una visione, un equilibrio tra tradizione e innovazione che ogni tanto si spinge un po’ più in là, fino a toccare l’immaginazione. E stavolta, da Maranello, arriva un messaggio forte: la Rossa vuole superare se stessa. Durante il Capital Markets Day del 9 ottobre 2025, l’azienda ha presentato il suo piano strategico al 2030, fissando nuovi traguardi economici e tecnologici che fanno tremare anche i numeri più solidi.

Ferrari, infatti, come riportato da comunicato chiamato Capital Markets Day – Targeting new Heights, ha annunciato di voler raggiungere 9 miliardi di euro di ricavi entro il 2030, superando in anticipo gli obiettivi fissati nel precedente piano industriale. E non solo: la casa di Maranello ha rivisto al rialzo anche la guida 2025, già in linea con le ambizioni di crescita che accompagnano ogni suo modello. 

Certo, parlare di numeri e obiettivi può sembrare freddo. Ma in questo caso, dietro ogni cifra c’è una storia: quella di un marchio che continua a reinventarsi, bilanciando prestazioni, esclusività e un’attenzione quasi maniacale ai dettagli.

Ferrari ha voluto sottolineare che la crescita non passerà solo attraverso i volumi, bensì grazie a un mix di prodotti di alto livello, a una maggiore personalizzazione e a un’accelerazione nella ricerca tecnologica.

Un piano che guarda lontano

Nel nuovo piano strategico 2030, come riportato dal comunicato Capital Markets Day – Targeting New Heights, Ferrari prevede una crescita media annua di circa il 5%, trainata soprattutto dalle sue auto sportive e dalle attività legate al mondo dell’automotive. A sostenere questo ritmo saranno anche i settori “Racing” e “Lifestyle”, che rappresentano una parte sempre più significativa del marchio. 

Tra i numeri più importanti, spicca l’obiettivo di un EBIT di almeno 2,75 miliardi di euro entro il 2030, con un margine del 30%. Anche l’EBITDA, l’indicatore che misura la redditività operativa, è destinato a raggiungere 3,6 miliardi di euro, con un margine del 40%. Cifre sostenute, precisa la Ferrari, da un “product mix” robusto e da un piano di investimenti cumulato di circa 4,7 miliardi di euro nei prossimi cinque anni.

Illustrazione di una Ferrari gialla (Canva FOTO) – vehiclecue.it

Profitti, innovazione e tanto altro

Sul fronte finanziario, la casa di Maranello punta a generare un flusso di cassa industriale di circa 8 miliardi di euro nel periodo 2026–2030, con una conversione di cassa superiore al 50%. Una solidità che consente anche di guardare agli azionisti con maggiore generosità: Ferrari ha infatti annunciato un programma di remunerazione complessiva di 7 miliardi di euro, suddiviso equamente tra dividendi e riacquisto di azioni proprie.

Il pay-out ratio, la quota di utili distribuita ai soci, salirà dal 35% al 40% degli utili netti rettificati. Nel complesso, il nuovo piano sembra voler ribadire che la Ferrari non teme la trasformazione in atto nel settore automobilistico, ma anzi la cavalca con sicurezza. La sfida elettrica resta complessa, eppure la direzione è chiara: investire in ricerca, mantenere la qualità artigianale e proteggere l’esclusività che ha reso il Cavallino un’icona mondiale.