Patente sospesa a tempo indeterminato: se scoprono il vizietto non guidi più | Arriva il nuovo esame medico obbligatorio

Patente e uomo disperato (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it
Quando la Commissione medica decide, la patente può sparire a tempo indeterminato: ecco cosa succede e come uscirne.
C’è una cosa che chi guida spesso dimentica: basta una visita medica per restare a piedi. Non parliamo del classico check per il rinnovo, ma di quelle valutazioni fatte da commissioni che mettono sotto esame ogni dettaglio della tua salute. E lì, se qualcosa non convince, sei fuori. Senza appello immediato. Il problema? A volte non c’è nemmeno una data di fine sospensione.
Quando ti dicono “sospensione temporanea”, uno pensa: “ok, tra poco torno a guidare”. E invece no. Temporanea sì, ma a tempo indeterminato. Quindi: fino a quando non dimostri – carte alla mano – che stai bene, non si parla neanche di riprendere il volante. Una situazione strana, dove sei fermo… ma non sai fino a quando. E il tempo non gioca affatto a tuo favore.
Ci sono storie che sembrano assurde, ma sono vere. Gente che si ritrova con un certificato che dice “ok, puoi guidare”… e un altro che invece lo smentisce. Commissioni diverse, giudizi opposti. E tu nel mezzo, senza sapere cosa vale e cosa no.
Intanto la patente resta sospesa e tu, boh, sei lì che aspetti. Che qualcuno decida. Basta un parametro oltre soglia e scatta il blocco. E magari un altro ente ti ha pure già dichiarato idoneo. Il risultato? Due enti pubblici che si contraddicono… e tu senza una guida (in tutti i sensi).
Un passaggio obbligato per tornare a guidare
Per rimettere le mani sul volante, devi passare da lì: dalla Commissione medica locale. È scritto nero su bianco nel Codice della Strada (D.L.vo 285/92, art. 119, comma 4). Il loro compito è valutare se sei ancora in grado di guidare, sia fisicamente che mentalmente.
Se dai controlli risulta che hai perso – anche solo per un periodo – i requisiti, la Commissione può bloccare la tua patente. Ma non è una sospensione con data di fine. È a tempo indefinito. Significa che finché non torni da loro con un nuovo certificato medico che dice “tutto a posto”, la patente resta in stand-by. La legge non impone limiti alle richieste successive, però non obbliga neanche la Commissione ad accettare subito una nuova domanda. Dipende tutto da loro.

Quando il giudizio blocca tutto, a tempo indefinito
Tutto inizia spesso dopo una sospensione, di solito per problemi legati all’alcol o ad altre sostanze, come riporta CML Roma 1 Adesso Basta. E da quel momento parte la trafila. C’è un punto chiave: se dagli accertamenti emerge una perdita temporanea dei requisiti psico-fisici, scatta la sospensione senza scadenza (lo dice il D.L.vo 285/92, art. 129, comma 2). Non è che ti danno una data: ti dicono “non puoi guidare” e basta. Finché non presenti una nuova certificazione. Il paradosso? Puoi farlo quando vuoi, ma la risposta potrebbe arrivare quando vogliono loro.
Loro non fanno altro che segnalare la cosa alla Motorizzazione, che a quel punto sospende ufficialmente la patente. Il ritorno alla guida è possibile solo se ottieni una nuova idoneità, o se fai ricorso – per esempio tramite le strutture di RFI. Ma anche lì, tempi e costi non sono da poco.
