Non solo multa: divieto di sosta, finisci direttamente in carcere se parcheggi così | Firmato il decreto sanguinoso, rischi tantissimo

Divieto di sosta e multe (Canva-Freepik foto) - www.vehiclecue.it
Se vuoi evitare conseguenze negativamente memorabili, ti conviene evitare di farlo. Se vieni scoperto ti costerà caro
Soprattutto quando si conduce il proprio veicolo in città e si sta cercando un posto in cui sostare, è inevitabile venire in contatto con i famigerati divieti di sosta, che impediscono questa manovra in aree specifiche dei centri abitati.
Il Codice della Strada, infatti, dispone l’assoluto divieto di sostare in prossimità o in corrispondenza di punti pericolosi della carreggiata, nonché in postazioni nelle quali la presenza di un ulteriore mezzo potrebbe creare intralcio alla circolazione di veicoli e pedoni.
Pensate, ad esempio, alle immediate vicinanze di incroci, semafori o rotatorie, così come a copertura dei segnali stradali o direttamente sopra alle strisce di attraversamento pedonale. Oltre ad impedire il regolare scorrimento del traffico, queste azioni potrebbero rivelarsi rischiose per l’automobilista stesso.
Oltre a ciò, è significativo che la sosta dei tradizionali veicoli a motore non vada ad interporsi nel corso del regolare svolgimento della guida di altri veicoli, come biciclette, taxi o mezzi pubblici. Per questo vige il divieto di sostare anche lungo piste ciclabili o corsie preferenziali.
Limitazioni determinanti sui parcheggi
La Legge 104 articolo 3 coma 3 e parcheggio per persone disabili dispone che le persone possedenti difficoltà o limitazioni significative nella deambulazione, allo stesso modo dei non vedenti, possono ottenere uno specifico contrassegno che garantisce loro il diritto di parcheggiare nelle aree di sosta appositamente riservate a persone con disabilità correlate alla deambulazione.
Tuttavia, non basta il riconoscimento dell’handicap per poter parcheggiare liberamente negli spazi riservati, perché l’iter di rilascio impone la compilazione di un verbale di riconoscimento recante scritto che il soggetto richiedente risulti effettivamente essere un portatore di handicap possedente capacità motorie limitate o ridotte, non prima, però, di rivolgersi al servizio di medicina legale delle locali USL o ASL, dove sarà possibile richiedere la certificazione medica.

E in caso di violazione?
Stando a quanto definito dall’articolo 3 comma 3 della Legge 104/1992, i parcheggi destinati al parcheggio di soggetti possedenti disabilità certificate sono quelli delimitati da strisce di colore giallo, che potranno, dunque, venire occupati esclusivamente dagli aventi diritto, a patto che gli stessi possano confermare tale possibilità grazie alla documentazione valida del caso o al pratico contrassegno che dovrà essere lasciato sul cruscotto dell’auto per indicarlo.
Nel caso in cui, su sollecitazione o nel corso di generici controlli, le forze dell’ordine dovessero notare che ad occupare lo spazio di parcheggio contrassegnato in giallo sia presenta una vettura sprovvista del contrassegno, ecco che le conseguenze potrebbero rivelarsi gravi. L’automobilista, se effettivamente accertato come “non disabile” commetterebbe il reato di occupazione indebita di parcheggi generali, con conseguente sanzione pecuniaria compresa tra gli 85 e i 338 euro, più la decurtazione di due punti dalla patente di guida. Caso ancora più grave, che comporta conseguenze penali, in quanto riconosciuto come reato di violenza privata, è poi quello in cui a risultare indebitamente occupato è lo spazio di parcheggio personale utilizzato da un singolo soggetto. A riportarlo è il sito Invalidità e Diritti.