Parcheggi, 100.000€ di multa se occupi così quelli dell’Ikea: ne hanno già data più di una | Dovrai piangere a vita

Attenzione ai parcheggi (Canva foto) - www.vehiclecue.it
Sotto i riflettori tornano i parcheggi Ikea, ma non per lo shopping: ecco cosa rischia chi li usa in modo illegale.
Nei grandi parcheggi dei centri commerciali italiani, specialmente quelli nelle zone periferiche, si svolgono attività ben lontane dallo shopping del weekend. Raduni notturni, motori che ruggiscono e auto truccate attirano giovani appassionati di velocità e adrenalina. Un fenomeno che si è intensificato negli ultimi anni, trasformando semplici spazi asfaltati in vere e proprie piste abusive.
I video sui social raccontano spesso una realtà parallela: gare improvvisate, curve a tutta velocità, burnout e scommesse. Le luci soffuse dei lampioni, la folla di spettatori e il rombo dei motori creano un’atmosfera che sembra uscita da un film d’azione. Ma dietro quella che può sembrare una sfida tra amici si nasconde un rischio legale enorme, che può cambiare per sempre la vita di chi vi partecipa.
Le autorità, sempre più attente al fenomeno, non si limitano più a identificare i partecipanti. Controlli mirati, appostamenti e blitz coordinati fanno parte di una strategia che punta a smantellare queste iniziative non autorizzate. E non si tratta solo di multe o patenti ritirate: in certi casi, la legge parla chiaro e prevede pene molto più gravi.
Non è un caso se alcune zone sono diventate veri e propri simboli di questo fenomeno. I parcheggi dell’Ikea, ad esempio, sono spesso scelti per la loro ampiezza e posizione appartata. Ma ciò che molti ignorano è che, oltre alla pericolosità, l’uso improprio di queste aree può comportare conseguenze economiche e penali pesantissime.
Il lato nascosto delle corse e le trappole legali
Secondo il Codice della Strada, le competizioni motoristiche su strade e aree pubbliche sono severamente vietate se non autorizzate. Gli articoli 9 e 9-bis specificano che chi promuove o partecipa a una corsa clandestina rischia fino a tre anni di carcere e una multa fino a 100.000 euro. La legge non fa sconti, nemmeno a chi si limita a scommettere sull’esito delle gare: anche in quel caso sono previste sanzioni penali e pecuniarie.
Come riporta News Mondo, il caso di Camerano (AN) ha fatto scuola: un gruppo di giovani aveva trasformato il parcheggio dell’Ikea in una pista per gare illegali, pubblicizzate su Facebook e Instagram. L’operazione di polizia che ne seguì coinvolse ben cinquanta agenti e portò a sanzioni pesanti. Un precedente che oggi viene ricordato come un monito per chi sottovaluta la portata di queste infrazioni.

Cosa è successo davvero nei parcheggi dell’Ikea
Proprio nel parcheggio del centro Ikea di Camerano, nel 2018, si è verificato uno degli episodi più emblematici del fenomeno. Le corse clandestine, organizzate con cadenza regolare, richiamavano decine di giovani da tutta la regione. Le auto erano spesso modificate e le sfide venivano trasmesse in diretta sui social, attirando una platea virtuale sempre più ampia. La situazione è sfuggita di mano, fino all’intervento delle forze dell’ordine.
L’operazione ha rivelato l’esistenza di una vera e propria organizzazione alle spalle degli eventi. E a pagarne il prezzo non sono stati solo gli organizzatori: anche i partecipanti sono stati colpiti da pesanti sanzioni, tra cui la confisca dei veicoli e la sospensione della patente. Chi pensava di fare solo “una gara tra amici”, si è trovato a dover affrontare multe salatissime e procedimenti penali da decine di migliaia di euro.