“È casa mia!”, codice della strada: multa salatissima per aver parcheggiato nel proprio vialetto | Non potrai più farlo

Multa per il parcheggio (Canva foto) - www.vehiclecue.it
Anche se il vialetto è di proprietà privata, in certi casi può scattare una sanzione pesante: tutto dipende da un dettaglio spesso ignorato.
Parcheggiare a pochi metri dalla propria porta di casa è per molti una comodità scontata. Chi ha un vialetto privato lo considera parte integrante della propria abitazione, un prolungamento naturale del garage o dell’ingresso. Ma in alcune circostanze, questa certezza può trasformarsi in un imprevisto spiacevole.
In effetti, ciò che agli occhi dei proprietari è semplicemente un’area privata, per le autorità può assumere una connotazione completamente diversa. La distinzione non riguarda solo la proprietà in sé, ma anche l’uso che ne viene fatto e la percezione pubblica dello spazio.
Il punto centrale è capire cosa si intende per “uso pubblico” di un’area privata. Anche se un vialetto appartiene formalmente a un privato, può diventare di uso pubblico se accessibile liberamente e regolarmente da chiunque. In quel caso, non vale più la regola del “è casa mia”: scattano le stesse regole di una normale strada pubblica.
A complicare il tutto c’è il fatto che il concetto di “uso pubblico” non dipende da un cartello o da una recinzione, ma da una serie di condizioni stabilite dalla legge: destinazione, utilizzazione e utilità. È su questi tre criteri che si basa l’intervento degli agenti, come spiegato in una nota del sito della Polizia Locale.
Quando il confine tra privato e pubblico può sorprenderti
Proprio in base a questi principi, può accadere che un cittadino riceva una multa per aver parcheggiato nel proprio vialetto, se questo viene considerato passo carrabile aperto all’uso pubblico. In altre parole, se lo spazio permette il passaggio o la sosta di veicoli in maniera indisturbata e continuativa da parte di terzi, può scattare il divieto di sosta previsto dall’articolo 158 del Codice della Strada.
In casi del genere, la proprietà dell’area non è sufficiente a evitare la sanzione. “Ma è casa mia!”, potrebbe obiettare chi riceve la contravvenzione. Tuttavia, la legge guarda alla funzione e all’utilizzo reale dell’area più che alla titolarità. E se le condizioni rientrano nei parametri dell’uso pubblico, la multa è legittima.

La sanzione che nessuno si aspetta sotto casa
Secondo quanto previsto dalla normativa, chi parcheggia davanti a un passo carrabile, anche se di sua proprietà, può essere sanzionato con una multa da 173 euro. L’articolo 158, infatti, stabilisce il divieto di sosta in corrispondenza dei passi carrabili, indipendentemente da chi ne sia il titolare. Il principio è quello di garantire sempre e comunque la fluidità della circolazione.
Il caso diventa ancora più controverso quando il passo carrabile si trova su un’area privata ma di uso pubblico: in questo caso, secondo l’interpretazione normativa, vale il divieto di sosta e l’intervento della Polizia Locale è pienamente legittimo. Un dettaglio che può trasformare un semplice gesto quotidiano in una spesa imprevista, anche a pochi metri dalla propria porta di casa.