“Basta: qui chiudiamo, ci trasferiamo in Cina”, il più grande costruttore europeo di automobili abbassa le saracinesche | Non vedrai mai più questo marchio

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Industria automobilistica in Cina (Canva foto) - www.vehiclecue.it

La casa automobilistica cambia rotta dopo oltre trent’anni: le auto nate per la Cina ora puntano ai mercati globali.

La geografia industriale dell’auto è cambiata molte volte negli ultimi decenni, ma poche trasformazioni sono state tanto rapide quanto quella che si sta verificando oggi. Mentre l’Europa combatte tra regolamenti stringenti e costi di produzione crescenti, altre aree del mondo stanno emergendo come poli di riferimento per l’industria automobilistica globale.

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La Cina, in particolare, ha guadagnato terreno diventando non solo il primo mercato mondiale, ma anche un partner di produzione strategico per molti costruttori occidentali.

Il pubblico europeo ha sempre percepito i modelli prodotti in Asia come qualcosa di distante, spesso pensati esclusivamente per altri gusti e altre esigenze. Tuttavia, i confini tra le aree di produzione e di vendita si stanno sfumando sempre di più.

Marchi noti stanno iniziando a sdoganare modelli che, fino a pochi anni fa, sembravano destinati a rimanere confinati entro i confini orientali. Questo cambiamento non è solo industriale, ma culturale, ed è guidato da strategie che mirano a rendere la produzione più flessibile e globale.

Una decisione che rompe con il passato

Dopo oltre trent’anni di esclusività, la Volkswagen ha deciso di cambiare rotta: i modelli sviluppati e prodotti in Cina non saranno più limitati al solo mercato cinese. Secondo quanto riportato da Motorpasion, il colosso tedesco inizierà a esportare vetture come la Magotan, la Sagitar e soprattutto i modelli del marchio Jetta in Medio Oriente e Asia centrale. Un passaggio che sancisce una nuova era per la strategia globale di Volkswagen.

Il marchio Jetta, nato nel 2019 in collaborazione con FAW, è stato pensato fin dall’inizio come una linea accessibile e destinata al mercato cinese. Ora, i modelli VA3 e VS5 (simili rispettivamente a Vento e Taos) saranno i primi ad essere esportati. È un cambio di paradigma che potrebbe avere ripercussioni anche in Europa, dove Volkswagen deve affrontare una forte pressione competitiva dai marchi cinesi e dalle nuove regole ambientali.

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Volkswagen si trasferisce in Cina (Canva foto) – www.vehiclecue.it

La novità che può cambiare gli equilibri

Nonostante la svolta, al momento non è previsto che i modelli Volkswagen cinesi arrivino in Italia o in Messico, dove il brand tedesco punta ancora sulla produzione locale e su altri hub strategici come Brasile, India e Stati Uniti. Tuttavia, la porta resta aperta, specialmente per il mercato delle auto elettriche a basso costo, dove la Cina potrebbe diventare un partner cruciale.

Volkswagen ha annunciato il lancio di 30 modelli elettrici in Cina nei prossimi quattro anni. Una mossa che potrebbe preludere a un’invasione globale dei modelli “made in China” anche da parte di marchi storicamente legati all’Europa. Il titolo provocatorio “Basta qui chiudiamo, ci trasferiamo in Cina” non si traduce ancora in una chiusura fisica di stabilimenti europei, ma lascia intravedere una trasformazione radicale degli equilibri industriali del settore.