Guida in stato ebbrezza, giro di 180°: ora c’è il risarcimento dei danni in questo caso | Il passeggero non ha più scampo

Ubriaco alla guida (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it
Nuove interpretazioni legali cambiano le regole: in caso di guida in stato di ebbrezza, anche quesa persona può finire nei guai.
Quando si parla di sicurezza stradale, viene naturale puntare il dito verso chi guida. Si controlla il tasso alcolemico, si parla di sanzioni, di limiti e arresti. Ma c’è un dettaglio che spesso ci sfugge: chi siede accanto al conducente, in silenzio, ha davvero le mani pulite? O forse, in certe situazioni, è meno innocente di quanto sembri?
Hai mai accettato un passaggio da qualcuno che aveva bevuto troppo? Magari era un amico, uno di cui ti fidi ciecamente. Succede, no? Ma il punto è che quella scelta, in apparenza innocua, potrebbe avere conseguenze impreviste.
Perché oggi si inizia a guardare anche il ruolo del passeggero, soprattutto quando le cose vanno storte. Il confine tra “chi guida” e “chi accompagna” non è più così netto. Sempre più spesso si inizia a ragionare sul comportamento di chi si trova nel veicolo, anche se non ha mai messo le mani sul volante.
La giurisprudenza sta evolvendo, e con essa anche la nostra idea di responsabilità. Non basta più guardare al solo conducente. In certi casi, il contesto può fare la differenza tra un semplice risarcimento e… beh, qualcosa di più complesso.
Quando chi è a bordo non può più restare fuori dai guai
Ecco il punto chiave, come spiegato chiaramente da Brocardi.it: in alcuni casi, anche il passeggero può finire nel mirino. Non per reati penali, certo — il Codice della Strada è chiaro su questo — ma dal punto di vista civile sì, eccome. Se si verifica un incidente e si dimostra che il passeggero ha avuto una parte attiva nella dinamica, il risarcimento può essere ridotto o addirittura negato.
La norma a cui si fa riferimento è l’articolo 1227 del Codice Civile, quello che parla del cosiddetto concorso di colpa. In pratica, se chi ha subito il danno ha contribuito a causarlo, anche solo in parte, il risarcimento cala proporzionalmente. Quindi, se il passeggero ha fatto o detto qualcosa che ha spinto il conducente a comportarsi in modo pericoloso, beh… è nei guai pure lui.

La sentenza che ha ribaltato la prospettiva
Un caso importante è quello affrontato dalla Cassazione con la sentenza n. 1295 del 2017. I giudici hanno chiarito che il solo fatto di salire in macchina con un guidatore ubriaco non basta per parlare di colpa del passeggero. Ok, quindi se ti sei fidato — magari sbagliando — non vuol dire che pagherai per forza. Ma, e qui viene il punto, se hai avuto un ruolo attivo, allora la musica cambia.
In sostanza, non è più scontato che il conducente sia sempre l’unico a pagare. Se il passeggero ha influito sul comportamento alla guida — che ne so, magari gli ha detto “vai più forte” o ha scherzato sull’alcool — la responsabilità civile può ricadere anche su di lui.