Autovelox, segui la regola del 5 e non ti arriva mai la multa | Funziona sempre ed è legale

Autovelox regola del 5 (Canva foto) - www.vehiclecue.it
La curiosa regola legata agli autovelox che in molti non conoscono può fare davvero la differenza sulla strada.
Tra le tante regole del Codice della Strada, ce ne sono alcune che spesso passano inosservate, ma che incidono concretamente nella vita quotidiana degli automobilisti. Non si tratta solo di norme scritte nero su bianco, ma anche di dettagli tecnici che possono influire sull’esito di un controllo. Per chi guida ogni giorno, queste piccole sfumature diventano fondamentali.
Un autovelox, ad esempio, non è soltanto uno strumento di controllo, ma rappresenta un punto d’incontro tra tecnologia e legge. Molti lo considerano un “nemico” da temere, ma la realtà è che il suo funzionamento segue regole precise che non sempre coincidono con ciò che il conducente vede sul proprio cruscotto.
È interessante notare come, oltre alla percezione soggettiva della velocità, esistano margini che rendono meno immediato l’arrivo di una sanzione. Non si parla di scappatoie o stratagemmi, ma di parametri previsti dalle normative vigenti. Questo aspetto sorprende molti automobilisti, perché spesso non è chiaro come venga calcolata la velocità effettiva rispetto a quella indicata sul tachimetro.
C’è dunque un “margine” che in pochi conoscono e che può fare la differenza tra un viaggio tranquillo e una multa salata. Un margine che ha un fondamento preciso e che, come vedremo, è legato a una percentuale applicata automaticamente.
Un dettaglio che può cambiare tutto
Secondo quanto spiegato da Al Volante, la velocità rilevata dagli autovelox non corrisponde mai esattamente a quella indicata sul display del conducente. Questo perché, una volta registrato il dato, la legge prevede che venga applicata una riduzione obbligatoria. Tale riduzione rappresenta una sorta di “cuscinetto” che tutela l’automobilista e tiene conto di possibili imprecisioni degli strumenti.
Questo principio, oltre a rendere più equo il sistema di rilevamento, contribuisce a evitare contestazioni. Non si tratta di un’interpretazione, ma di un calcolo matematico stabilito a livello normativo. È per questo che, talvolta, un conducente che crede di aver superato di poco il limite non riceve alcuna comunicazione a casa.

La regola del 5 e la tolleranza sugli autovelox
La riduzione applicata è pari al 5% della velocità rilevata, con un minimo di 5 km/h. Questo significa che, in autostrada, un limite di 130 km/h porta a una soglia effettiva di 137 km/h prima che scatti la sanzione: il 5% corrisponde infatti a 6,5 km/h, quindi il valore viene arrotondato a 136 km/h. In città o sulle strade extraurbane, invece, il discorso cambia. Se il limite è 70 km/h, il 5% corrisponde a 3,5 km/h, meno di 5: per questo motivo si può essere multati solo a partire dai 75 km/h effettivi.
Ecco perché in molti parlano della “regola del 5”: un bonus previsto dalla legge che, unito al fatto che il tachimetro di solito segna qualche chilometro in più della velocità reale, riduce le possibilità di incorrere in una sanzione. Non è un trucco né un escamotage, ma una tolleranza che rende il sistema di controllo più preciso e meno penalizzante per gli automobilisti.