Revisione auto, terrore OBD: attaccano il cavetto e saltano fuori i guasti nascosti di 10 anni fa | Ne bocciano una su due

Revisione auto paura (Canva foto) - www.vehiclecue.it
Alla revisione 2024 basta un cavetto collegato per scoprire difetti e incongruenze che finora potevano restare nascosti.
Molti automobilisti hanno sempre confidato in un pizzico di fortuna alla revisione: una spia che non si accende, un piccolo guasto che sfugge all’occhio del tecnico, un controllo superficiale che lascia passare l’auto senza problemi. Ma questo scenario sta cambiando.
Le nuove regole rendono il test molto più severo, perché non si fermerà più a ciò che appare sul cruscotto. La verifica entra direttamente nella memoria elettronica del veicolo, un archivio che conserva ogni anomalia. Il collegamento alla porta OBD diventa così decisivo per scoprire difetti altrimenti invisibili.
La prospettiva non lascia indifferenti. Alcuni temono che problemi vecchi e dimenticati possano riaffiorare durante l’ispezione, complicando l’esito della revisione. Altri vedono l’operazione come una garanzia in più: meno possibilità di frodi e più sicurezza per chi viaggia.
Anche le officine devono adeguarsi. Servono strumenti diagnostici aggiornati e software compatibili, perché non sarà più sufficiente la semplice esperienza dell’ispettore. Ogni dato registrato dalla centralina potrà emergere in fase di controllo, trasformando la revisione in un vero e proprio esame elettronico. Ma scopriamo come funziona adesso la revisione auto.
La revisione cambia volto con l’arrivo dell’OBD
Dal 2024 la revisione ministeriale per auto, furgoni e minibus immatricolati dopo il 2009 prevede l’obbligo del test con Scantool OBD. Lo strumento si collega al veicolo e legge parametri come chilometraggio, numero di telaio, consumi e lo stato della spia motore, fornendo al tecnico informazioni precise e difficili da alterare.
Come sottolinea News Auto, l’obiettivo è duplice: da un lato contrastare le truffe legate ai chilometri manomessi, dall’altro aumentare il livello di sicurezza stradale. Non tutte le discrepanze comportano bocciature: chilometri o VIN non coerenti vengono segnalati senza invalidare la prova, ma una spia motore accesa può determinare subito un esito negativo.

Gli errori che la centralina non dimentica
Il punto critico sta nella memoria interna del sistema elettronico. Anche se un conducente spegne manualmente una spia, ad esempio scollegando la batteria, l’errore rimane registrato e viene rilevato dall’OBD. In questo modo si riducono drasticamente i margini per presentare un’auto apparentemente in regola.
La revisione diventa così uno strumento più trasparente ma anche più severo. Anomalie e malfunzionamenti passati, che un tempo potevano essere nascosti, oggi emergono al momento della diagnosi. Per molti automobilisti sarà come affrontare un vero e proprio esame della memoria storica del proprio veicolo.