ULTIM’ORA – TORNA la vecchia Panda: uguale a quella di tuo nonno ma pregiata come un’Alfa | Da oggi avrà lo stemma del Biscione

Il Biscione classico (depositphotos.com( - www.vehiclecue.it
Una vettura Alfa Romeo anni ’80 ha anticipato l’idea del crossover per la città. Un prototipo ad oggi più pertinente che mai.
Nel mondo delle automobili, poche vetture hanno lasciato un’impronta così forte come la storica Fiat Panda. Con il suo design angolare, la sua funzionalità e la sua sorprendente economicità, è diventata un simbolo di creatività e semplicità made in Italy.
Allo stesso tempo, il marchio Alfa Romeo richiama una diversa concezione di automobile: coupé aerodinamiche, motori vigorosi e una passione per la guida senza pari.
E se questi due mondi, così distanti, si mescolassero? Se la funzionalità della Panda si combinasse con il carattere sportivo e l’estetica elegante di un’Alfa? Potrebbe sembrare un’idea impossibile, un’utopia per chi guida oggi.
Tuttavia, una storia dimenticata negli archivi di Alfa Romeo ci mostra che questo sogno non solo è stato concepito, ma si è trasformato in realtà, anche se attraverso un unico prototipo, più di quarant’anni fa.
1984: il futuro anticipato
Il titolo provocatorio cela la storia intrigante e poco nota della Zagato Z33 Free Time, che viene richiamata alla nostra attenzione dalla pagina Facebook di auto storiche Yougclassic. Presentata al Salone di Ginevra nel 1984, questa concept car è uno dei progetti più bizzarri e innovativi mai realizzati per Alfa Romeo. In un periodo in cui il marchio si dedicava a berline eleganti e coupé sportive, la Z33 rappresentò un cambiamento radicale, suggerendo una visione della compatta come veicolo multifunzionale.
La Z33 era un’auto avanguardistica per il suo tempo. Basata sulla meccanica dell’Alfa 33 – con l’iconico motore boxer 1. 5 e la trazione anteriore – Zagato creò una carrozzeria alta (1,60 m) e dai contorni squadrati, con solo due porte, ma capace di accogliere sei passeggeri. L’idea alla base di questo progetto era realizzare un’auto che ottimizzasse lo spazio interno e la versatilità. Un concept che anticipava di quasi dieci anni l’arrivo sul mercato di modelli che avrebbero rivoluzionato il panorama, come la Renault Scénic o la Fiat Multipla, veri e propri pionieri dei monovolume compatti e dei crossover urbani che oggi affollano le strade.

La transizione “interrotta”
La carrozzeria, con un linguaggio quasi “brutalista” rispetto agli standard di Zagato, era contraddistinta da superfici verticali e sbalzi minimi, con un’attenzione particolare alla praticità. L’interno era un autentico campo di sperimentazione per soluzioni innovative, secondo Youngclassic: l’accesso facilitato e l’approccio modulare dimostravano una cura per lo spazio che era all’avanguardia.
Purtroppo, narra Youngclassic, il contesto industriale dell’Alfa Romeo nel 1984 – in un momento di transizione verso l’acquisizione da parte del marchio Fiat – impedì al progetto di passare in produzione. Oggi, l’unico esemplare realizzato è gelosamente custodito nel Museo Alfa Romeo, ma la storia non muore mai.