Patente, ti accosti per riposare un minuto e te la ritirano a vita | Da oggi non puoi farlo, la nuova legge del cds

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Sonno alla guida ritiro patente (Canva foto) - www.vehiclecue.it

Guidare quando si è troppo stanchi può trasformarsi in un reato grave: la legge non ammette distrazioni o scuse.

Capita a tutti di arrivare a fine giornata con gli occhi pesanti e la testa che chiede una pausa. In quel momento, però, la tentazione di mettersi comunque al volante può trasformarsi in una scelta rischiosa. La sonnolenza riduce la lucidità e rende più difficile reagire in tempo agli imprevisti della strada.

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La scienza conferma che bastano pochi istanti di calo dell’attenzione per compromettere la sicurezza. Lo sguardo si fa fisso, i riflessi rallentano e la percezione della velocità diventa incerta. In uno scenario così, anche una semplice curva o un sorpasso possono trasformarsi in ostacoli insormontabili.

Non a caso le campagne di sicurezza insistono sul valore delle pause. Un caffè, un po’ di movimento o persino una breve sosta sono gesti che possono salvare vite. Ignorare questi segnali significa sottovalutare un nemico silenzioso che cresce a ogni chilometro percorso.

Molti automobilisti, però, fanno finta di niente. Gli sbadigli continui, la tendenza a frenare bruscamente o le traiettorie irregolari sono sintomi evidenti di spossatezza. Continuare a guidare in queste condizioni non è soltanto imprudente: per la legge è una violazione vera e propria.

Quando la stanchezza diventa un reato

La normativa svizzera è molto chiara: chi non dispone delle energie necessarie per condurre un veicolo è considerato inabile alla guida. L’articolo 31 della Legge federale sulla circolazione stradale stabilisce l’obbligo di mantenere sempre il controllo del mezzo. Se la stanchezza compromette questa capacità, le conseguenze sono pesanti. Come ricorda Tio, l’articolo 91 prevede multe o persino pene detentive fino a tre anni.

Oltre alla sanzione penale, è prevista anche la revoca della patente per almeno tre mesi. Se poi la sonnolenza provoca un incidente, l’assicurazione può rivalersi sul conducente, aggravando ulteriormente la situazione. La spossatezza, quindi, non è trattata come un fastidio passeggero, ma come un comportamento gravemente negligente.

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Sonno alla guida (Canva foto) – www.vehiclecue.it

Il ruolo del tribunale federale e i segnali da non ignorare

Secondo il Tribunale federale, essere idonei alla guida significa avere le energie fisiche e mentali necessarie per affrontare qualsiasi tratto del percorso. Non basta sentirsi “abbastanza svegli”: occorre avere la prontezza per reagire a eventi improvvisi, cambi di traffico o condizioni difficili della strada.

Le sentenze hanno elencato sintomi inequivocabili: palpebre pesanti, vista sfocata, perdita della percezione della velocità. Uno dei segnali più chiari è lo sguardo fisso, incapace di spostarsi sugli specchietti o sul tachimetro. In questi casi, la legge non lascia spazio a scuse: fermarsi subito è un obbligo, non solo un consiglio.