Furti, la chiamano ‘staffetta’: ti rubano l’auto in 30 secondi sotto ai tuoi occhi | Non ti accorgi di nulla e ti ritrovi in mezzo alla strada

Un ladro potrebbe colpire in qualsiasi momento. Se pensi che la tua casa non è al sicuro quando sei via, ecco una truffa che potrebbe farti cambiare idea. (Pexels Foto) - vehiclecue.it
Un ladro potrebbe colpire in qualsiasi momento. Se pensi che la tua casa non è al sicuro quando sei via, ecco una truffa per cambiare idea.
Le truffe agli automobilisti iniziano con un gesto casuale: un colpo alla carrozzeria, un richiamo gestuale, una segnalazione finta. I truffatori simulano danni o incidenti minori per estorcere denaro immediato. Il panico è la leva: chi guida si sente colpevole, anche quando non ha fatto nulla.
Un’altra truffa diffusa è quella del finto meccanico o soccorritore. Il truffatore intercetta automobilisti in difficoltà, propone riparazioni urgenti e chiede pagamenti in contanti. Il danno è inventato o peggiorato. Il soccorso diventa trappola, il guasto una scusa.
Le truffe legate ai parcheggi sono in aumento. Finti ausiliari del traffico o parcheggiatori abusivi chiedono denaro per posti pubblici, con la minaccia di multe o danni. In alcuni casi, vengono installati dispositivi illegali per bloccare l’auto e forzare il pagamento.
Anche le truffe digitali colpiscono gli automobilisti. Falsi siti per il pagamento di multe, bollo auto o assicurazioni imitano quelli ufficiali, così rubano dati e denaro. Il phishing si camuffa da burocrazia. Una truffa potrebbe lasciare sbigottiti sui social.
Le truffe a chi guida
Le truffe agli automobilisti sfruttano la mobilità come punto debole. Chi guida è distratto, sotto pressione, in contesti non familiari. I truffatori conoscono queste dinamiche e le usano per creare scenari credibili.
Simulano urgenze, danni, autorità. Il linguaggio è tecnico, il tono è perentorio. L’obiettivo è ottenere denaro immediato, senza lasciare tracce. Anche le truffe più banali, come il finto specchietto rotto, generano perdite economiche e stress. La vittima non denuncia: paga e riparte. Un caso lascia senza parole.

Il caso
Non è solo una truffa della staffetta. Come riportano La7 e Corriere del Mezzogiorno, l’episodio avvenuto sulla Statale 16 tra Foggia e Cerignola è stato un atto di violenza organizzata, non una manovra di furto improvvisato. Un commando armato, giunto a bordo di un’auto, ha bloccato la corsa di una Mercedes e ha costretto il conducente a inginocchiarsi sull’asfalto, sotto minaccia. Il video, diffuso online, mostra chiaramente l’uomo in posizione di sottomissione, mentre i rapinatori fuggono con l’auto. Non è solo un furto: è un’offesa alla dignità, una messa in scena di dominio.
La dinamica è militare: un’auto blocca, un’altra agisce, il bottino viene trasferito. Non si ruba solo un bene materiale: si impone una gerarchia, si comunica potere. Per difendersi da simili aggressioni, le forze dell’ordine consigliano di non reagire, non opporre resistenza, e memorizzare dettagli utili per le indagini. Evitare tratte isolate, installare dashcam, e segnalare movimenti sospetti può ridurre il rischio.