Etilometro, mai più positivi: prendi questa pillola e l’alcoltest fa cilecca, patente assicurata a vita

Etilometro e pillole (Canva foto) - www.vehiclecue.it
Un farmaco miracoloso mostra effetti sorprendenti anche sul consumo di alcol: all’alcol test non risulterai più positivo.
L’alcol fa parte della vita sociale di molti, ma dietro un bicchiere conviviale si nascondono rischi enormi. Incidenti stradali, malattie croniche e dipendenze continuano a pesare sulla salute pubblica, soprattutto tra i più giovani, dove i dati legati alla mortalità restano allarmanti.
In Italia il consumo medio di alcol è sceso negli ultimi anni, ma il problema resta. Gli episodi di binge drinking e le ricadute sulla salute mostrano quanto sia difficile cambiare davvero abitudini radicate. E se l’educazione e la prevenzione sono armi fondamentali, da sole non bastano.
Anche il resto d’Europa non sta meglio. Il continente detiene il primato mondiale per consumo di alcol, con conseguenze che spaziano dalle malattie cardiovascolari agli incidenti mortali. Secondo l’OMS, milioni di anni di vita in buona salute vengono persi ogni anno proprio a causa dell’alcol.
È in questo contesto che la ricerca prova a dare nuove risposte. Accanto ai percorsi psicologici e sociali, la scienza sta esplorando strade farmacologiche capaci di ridurre il desiderio di bere e di sostenere chi fatica a liberarsi dall’alcol. Scopriamo di cosa si tratta e perché è considerato un farmaco miracoloso.
Una scoperta che incuriosisce la scienza
Un team dell’Università della California del Sud ha studiato gli effetti della semaglutide, un farmaco già noto per diabete e obesità. Pubblicato su JAMA Psychiatry, lo studio mostra come questa molecola, che agisce sul sistema della ricompensa nel cervello, possa ridurre l’attrazione verso l’alcol.
I risultati parlano chiaro: meno episodi di binge drinking, meno bicchieri consumati e meno voglia di bere. Quasi il 40% delle persone trattate non ha avuto episodi di abuso nell’ultimo mese, mentre nel gruppo placebo la percentuale era la metà.

Dalla speranza alla possibile terapia
Chi ha sperimentato la semaglutide per altre patologie aveva già notato un calo spontaneo dell’interesse per l’alcol. Ora la scienza sta cercando di capire meglio il meccanismo. «La popolarità della semaglutide e di altri agonisti del recettore GLP-1 potrebbe favorire una maggiore adozione di questi trattamenti, se approvati», ha spiegato Christian Hendershot, coordinatore dello studio.
Come sottolinea anche la Fondazione Veronesi, oggi i farmaci disponibili contro il disturbo da uso di alcol sono pochi. Se le ricerche continueranno a dare risultati positivi, la semaglutide potrebbe diventare una nuova possibilità concreta per milioni di persone che lottano contro una dipendenza difficile da sradicare.