Codice della Strada, un incidente e scatta la revoca immediata della patente | Non guidi più per 3 anni a fila

Incidente stradale patente (Canva foto) - www.vehiclecue.it
Patente, le regole più dure del Codice della Strada tra sospensione, revoca e ritorno alla guida: con un incidente te la scordi per sempre.
Mettersi alla guida dopo aver bevuto non è mai una buona idea. Oltre al pericolo per sé e per gli altri, la legge prevede conseguenze che possono cambiare la vita quotidiana di chi viene fermato. In alcuni casi, il volante rimane un miraggio per mesi, e nei peggiori scenari persino per anni.
Il ritiro della patente non è un semplice “fermo momentaneo”. Dal momento in cui gli agenti accertano la violazione, parte subito un procedimento che coinvolge la prefettura e, se la situazione è grave, anche il tribunale. Non si tratta quindi di un atto simbolico: è l’inizio di un percorso complesso che pesa su ogni automobilista.
Per i più giovani e per chi guida per lavoro, le regole diventano ancora più severe. Basta una minima traccia di alcol per far scattare sanzioni più pesanti, con sospensioni lunghe e conseguenze professionali difficili da gestire. In certi casi, l’impatto può arrivare fino al rischio di perdere l’occupazione.
Neppure chi ha finito di scontare la sospensione può sentirsi al sicuro. Prima di tornare a guidare è obbligatorio affrontare visite mediche accurate, con analisi del sangue e controlli specialistici. Non basta aver rispettato il tempo stabilito: bisogna dimostrare di essere davvero idonei a riprendere la patente.
Quando la sospensione diventa revoca
Il Codice della Strada prevede diversi livelli di sanzione. Superata la soglia di 1,5 g/l di alcol nel sangue, le conseguenze cambiano volto: oltre alle multe e al rischio di arresto, scatta la confisca del veicolo e, nei casi di recidiva, anche la revoca della patente. Questo non significa restare fermi un po’ più a lungo, ma perdere del tutto il documento.
Come spiega Virgilio Motori, chi subisce una revoca deve affrontare un percorso molto più duro: non si può guidare per almeno tre anni, bisogna rifare gli esami di teoria e pratica e superare l’accertamento della Commissione medica locale. Solo a quel punto, se tutto va bene, si potrà tornare dietro al volante.

Il difficile ritorno alla guida
Nei casi meno gravi, quando c’è “solo” una sospensione, la patente viene restituita dopo aver presentato un certificato medico che attesti l’idoneità psicofisica. In alcune situazioni il prefetto può concedere un permesso provvisorio, valido per poche ore al giorno e solo per necessità documentate, come il lavoro. Ma ogni ora concessa va poi recuperata con un prolungamento della sospensione.
Per chi invece ricade nell’infrazione o supera determinati limiti, la legge impone anche l’installazione dell’“alcolock”, un dispositivo che impedisce di accendere il motore se rileva alcol. È la dimostrazione che tornare a guidare, dopo aver commesso questo errore, non è mai immediato: serve tempo, controlli e la prova concreta di aver cambiato abitudini.