Consumi reali, la tua auto brucia molta più benzina di quanto dichiarato. Il vero motivo in questo codice segreto

Attenzione ai consumi (Canva-Freepik foto) - www.vehiclecue.it
Vorresti conoscere i consumi effettivi della tua auto? Questo è l’unico strumento efficiente e fedele alla realtà al 100%. Altrove solo inaffidabilità!
I consumi che ciascun mezzo di trasporto è in grado di produrre sono uno degli elementi sui quali l’attenzione dei consumatori deve ricadere in maniera più netta, in quanto fattore imprescindibile per comprendere la reale efficienza dello stesso.
Per questo, ogni scheda tecnica deve presentare informazioni esaustive correlate ai dati relativi al consumo di carburante, elemento che potrebbe essere soggetto a falsificazioni o distorsioni.
Una simile procedura malevola condurrebbe a conseguenze decisamente poco piacevoli tanto per il cliente, costretto a fare i conti con una problematica (e con successive spese) non affatto ponderata, oltre che per l’ambiente circostante, che subirà un impatto di certo non da trascurare.
Ciascun’autovettura leggera che sia omologata al trasporto dei passeggeri deve essere sottoposta al ciclo di prova noto con l’acronimo NEDC, ossia New European Driving Cycle, che solo una volta approvato in via definitiva potrà condurre la Comunità Europea ad approvare l’inizio della circolazione su strada del mezzo.
L’organizzazione dei test
Il ciclo misto impone che la misurazione dei consumi avvenga attraverso test simulati direttamente sul campo, come quello consistente nell’integrazione tra ciclo extra-urbano e urbano, articolandosi nel corso di 15 fasi che prevedono verifiche correlate alla velocità costante, alla reazione di arresto, all’accelerazione del veicolo e così via, fino a raggiungere una velocità massima pari a 50 km/h, ma ripetendo il percorso per ben 4 volte.
Spostandoci a parlare del rilevamento extra-urbano, questo è strutturato a sua volta in 13 fasi durante le quali la velocità massima raggiungibile risulta essere pari a 120 km/h nel corso di 400 secondi, proponendo una distanza totale di 11,023 km al termine della prova. Il banco di prova su cui le stesse avvengono è costituito da rulli, sui quali i motori delle vetture vengono avviati ad una temperatura approssimativamente corrispondente a 22°C, con una zavorra dal peso di 75 kg a simulare quello di un vero e proprio guidatore.

A quale “fonte” affidarsi?
Tuttavia, in molti non sono proprio riusciti a nascondere le preoccupazioni in merito al fatto che i rulli del banco di prova si siano rivelati fondamentalmente inadeguati nella simulazione della resistenza al rotolamento tra pneumatici e asfalto. Uno scarsissimo riscontro con la realtà nel corso delle fasi del test messe in pratica, con accelerazioni di certo non corrispondenti a quelle che effettivamente vanno in scena su strada.
Proprio per questo, è opportuno evidenziare come i dati del ciclo misto, rappresentando un’eventualità davvero poco attinente alla realtà, debbano essere attenzionati per ciò che sono, trattandoli con le pinze. I costruttori, infatti, tengono maggiormente conto delle valutazioni NEDC, le cui cifre sono certificate e più vicine ai risultati della realtà. A scriverlo è Motori.fanpage.