Patente, addio al vizietto: da ora o te lo levi o te la ritirano a vita | Approvata la legge, dai 65 anni non potrai farlo

Stop alle patenti per gli over 65

Stop alle patenti per gli over 65 (Canva-Freepik foto) - www.vehiclecue.it

Questa cattiva abitudine rovina lo stato di salute ed espone a rischi concreti in strada. Continuare vuol dire incorrere in limitazioni

Sappiamo bene che quando ci troviamo al volante della nostra autovettura dovremmo cercare di mantenere un comportamento che risulti essere il più esemplare possibile, onde evitare di causare disagi, proteggendo la nostra incolumità e quella degli altri.

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Tuttavia, non è raro incorrere in automobilisti che si rendono protagonisti di violazioni del Codice della Strada, pur senza alcuna malizia, ma seguendo meccanismi ormai consolidati, che ormai potremmo definire come veri e propri vizi.

Il primo a cui verrebbe da pensare, in quanto esempio principe, in assoluto il più frequente, è l’utilizzo del cellulare. Bastano pochi secondi di distrazione per tamponare il veicolo che ci cammina davanti, invadere l’altra corsia o uscire fuori strada.

Diciamo che, più in generale, una guida troppo frettolosa, senza prestare opportuna attenzione ai potenziali pericoli della strada, è un’eventualità che potrebbe palesarsi nella vita di tutti noi: magari in un periodo di stress, agitazione o per la semplice fretta, ma sarebbe di gran lunga meglio evitare.

Restrizioni significative per questi soggetti

Per i soggetti di età superiore a 65 anni il rinnovo della patente potrebbe diventare un impegno significativo, realmente ostico (sicuramente più di quanto lo fosse in passato). Il motivo è da ricercare sia nelle direttive relative alla salute cardiovascolare diffuse dall’Unione Europea, sia in uno studio condotto dall’Università La Sapienza, Roma. Il punto di contatto comune tra i due elementi citati corrisponde al tabagismo e al modo in cui il fumo della sigaretta, soprattutto nei soggetti più anziani, ha il tremendo potere di aggravare le condizioni cardiocircolatorie, aumentando la probabilità che spiacevoli eventi occorrano proprio mentre il guidatore si trova nel pieno della strada, al volante della sua automobile.

Il tutto, dunque, si ricongiunge nel macro tema della sicurezza alla guida: se l’infarto tra i fumatori ha subito, in termini di probabilità, uno spaventoso aumento, il fatto che questo possa manifestarsi in un automobilista nel pieno delle sue funzioni di conducente potrebbe creare enormi pericoli sulla carreggiata, portando anche gli altri fruitori della stessa a rischiare per la propria vita. Che i fumatori abbiano una probabilità significativamente più elevata di subire infarti rispetto ai non fumatori, come testimoniato da decine di studi a riguardo, non è di certo una novità: ma probabilmente non ci si è mai soffermati sufficientemente a valutare quanto i malori improvvisi nei conducenti (frequentemente correlati al fumo) potrebbero influire drammaticamente anche sull’incolumità degli altri utenti della strada.

Fumo di sigaretta
Fumo di sigaretta (Depositphotos foto) – www.vehiclecue.it

Un’eventualità che necessita prevenzione

I dati raccolti dall’ISTAT, in collaborazione con l’ACI, datati 2006 evidenziavano come 678 incidenti all’anno in media siano da ricondurre a malori improvvisi, quali aritmie cardiache o infarti. Lo studio condotto dalla Sapienza espone una situazione chiara: i soggetti che hanno sofferto di aritmie gravi, infarti del miocardio o si trovano, più in generale, ad affrontare insufficienze cardiache, magari essendo supportati da defibrillatori sottocutanei, dovrebbero essere limitati nel rinnovo della propria patente, specie se l’evento infausto avviene quando la stessa è stata riconfermata e non è prossima ad una naturale scadenza.

La probabilità è di imporre una sospensione fino a 3 mesi (successivi all’eventuale malore), con obbligo di sottoporsi ad esami cardiologici per attestare la gravità della situazione e possibilità di riottenerla soltanto in caso di risultati favorevoli. Ma addirittura, se si parla di condizioni croniche quali le insufficienze cardiache, i pazienti potrebbero trovarsi costretti a non poter più condurre alcun mezzo. Ne parla un articolo pubblicato su Tele Radio Sciacca.