“Mi serve per l’auto”, se lo trovano a un posto di blocco smetti di guidare e torni a casa con una denuncia: la legge è chiarissima

Posto di blocco

Posto di blocco (Shutterstock foto) - www.vehiclecue.it

Un banale utensile, di uso comune, condotto sul proprio veicolo. Le forze dell’ordine ti fermano subito: non multa, ma una severa denuncia

I posti di blocco vengono disposti dalle forze dell’ordine al fine di verificare che la circolazione di persone, veicoli e merci stia avvenendo nel pieno rispetto delle norme indicate dal Codice della Strada.

—>

Generalmente organizzate in corrispondenza di punti strategici, come strade particolarmente trafficate o di accesso alle città, la sua presenza necessità di essere opportunamente segnalata con anticipo, in modo da evitare incidenti.

Al momento dello stop imposto da parte delle forze dell’ordine, le stesse procedono con la richiesta di esibizione dei documenti indispensabili alla circolazione, ossia la patente di guida e il libretto di assicurazione.

La stragrande maggioranza dei controlli si interrompe già dopo questa richiesta, nel caso in cui tutto dovesse risultare perfettamente allineato alle direttive, ma esiste la possibilità che le forze dell’ordine decidano di procedere con controlli più approfonditi.

Una circostanza controversa

Potrebbe capitare di uscire dalla propria casa per recarsi in un dato luogo in macchina avendo dimenticato la presenza di arnesi all’interno del portabagagli. E se vi dicessimo che anche se mossi dalle più innocue volontà, essere sorpresi conducendo a bordo alcuni di questi utensili potrebbe costarvi carissimo?

Recentemente la Corte di Appello di Palermo si è espressa in merito ad un caso che riguardava un uomo condannato per il possesso di grimaldelli, in quanto sorpreso dalle forze dell’ordine a maneggiare un cacciavite di circa 10 centimetri, non riuscendo a fornire una spiegazione circa il motivo per cui quello stesso arnese si trovasse nella sua disponibilità. La Legge dispone come il fatto unico di possedere l’utensile in mano già costituisca un reato di pericolo, necessario da punire indipendentemente dalla presenza di una condotta illecita.

Cacciaviti
Cacciaviti (Depositphotos foto) – www.vehiclecue.it

Rischi che sarebbe meglio evitare

La punibilità, infatti, scatta già soltanto una volta accertato il possesso, senza bisogno che si palesino elementi cruciali per evidenziare un uso sospetto degli oggetti. Il contesto, allo stesso modo, non ha valenza alcuna: se un libero professionista che ha necessità di impiegare un cacciavite nel merito dello svolgimento delle proprie mansioni viene sorpreso a condurlo con sé in auto, se si trova fuori dall’orario di lavoro e non sta guidando per raggiungere casa propria o, per l’appunto, il luogo in cui andrà ad esercitare la propria professione, potrà comunque essere inquadrato malevolmente per via della presunzione di utilizzo, della possibilità, dunque, di compiere effrazioni impiegando lo stesso oggetto.

Se si tratta di oggetti che potrebbero rompere resistenze o offendere altri soggetti, è sufficiente dal punto di vista delle forze dell’ordine, nonché della Suprema Corte (che non raramente interviene in un secondo momento), per presumere che la detenzione avvenga al fine unico di utilizzarlo al fine di commettere un reato. Lo scrive La Legge per Tutti.