Patente, cataclisma rinnovo: da ora chi soffre di OSA la perde subito e non guida più | In tantissimi ce l’hanno senza saperlo

Limitazioni sulle patenti (Canva-MIT foto) - www.vehiclecue.it
Un disturbo che affligge una significativa porzione della popolazione: se te lo diagnosticano, la tua patente potrebbe
Il Codice della Strada, congiuntamente alla Commissione Medica Locale, si occupa di regolare l’iter di conseguimento della patente pe rutti quei soggetti che soffrono di patologie pregresse, che necessitano, dunque, di essere attenzionati dal punto di vista medico, in modo ancor più serrato e specifico.
Determinante condizioni, infatti, obbligano al passaggio degli aspiranti patentati alla Commissione Medica Locale, e non al tradizionale medico monocratico, come quelli associati alla Motorizzazione Civile, al fine di valutare la stabilità clinica e il rischio al quale la presenza di una data patologia può portare nel corso della guida.
E’ per questo che, in determinati casi, la patente viene rilasciata a questi soggetti seppur a fronte di validità ridotte, che una volta scadute imporranno il riesame delle condizioni, degli effetti delle terapie o di un’eventuale aggravarsi del disturbo, generalmente con cadenza annuale o biennale.
Se la malattia dovesse peggiorare, rendendo di fatto non più sicura la circolazione su strada di un mezzo per il soggetto stesso e per l’incolumità altrui, infatti, la CML sarebbe in perfetta facoltà di imporre limitazioni specifiche, ma anche di sospendere la validità del documento di guida.
OSA e patenti
Tra le patologie attenzionate come in assoluto potenzialmente più rischiose vi sono sicuramente le apnee notturne. Pensate che circa 425 milioni di persone al mondo, che si tratti di forme gravi o moderate, soffrono di simili condizioni e hanno necessità di ricevere specifici trattamenti, per non parlare del miliardo di cittadini stimato capace di presentare oltre 5 apnee o ipopnee per ciascuna ora di sonno compiuta.
A rivelarlo è uno studio condotto dal ricercatore Raphael Heinzer, impiegato presso l’Ospedale Universitario di Losanna, Svizzera. Sono state numerose le popolazioni sparse in tutto il globo ad esser state attenzionate nel merito dell’approfondimento e grazie allo studio è stato possibile evidenziare una prevalenza estremamente variabile, da attribuire soprattutto alle differenti metodologie di classificazione, di rilevazione della problematica, nonché delle caratteristiche demografiche di ciascun paese.

Le limitazioni con cui fare i conti
In Italia, ad esempio, la presenza dell’OSA si stima intorno al 20,5%, con un sostanzioso 15,5% sofferente di forme moderate o gravi. Il trattamento di questa sindrome necessità di essere approcciato in modo multidisciplinare, attraverso il coordinamento tra differenti categorie di specialisti, al fine di rivelarsi ottimale. L’OSA, secondo quanto disposto dall’articolo 320 del Regolamento del Codice della Strada, richiede una valutazione medica specifica da parte della Commissione Medica Locale, che dovrà valutare ciascuna circostanza avendo a disposizione i risultati degli esami del sonno.
Di fondamentale importanza sarà anche la relazione di uno specialista che attesti la terapia seguita e non soltanto, in modo da avere sotto i propri occhi un quadro chiaro della situazione. Nel caso in cui dovesse essere disposto che la terapia fino ad ora indicata risulti efficace, la patente potrà comunque essere emessa o rinnovata, ma con validità ridotta, che varia da 1 a 3 anni nei casi di patente B, . A riportarlo è un report pubblicato sul sito della Regione Emilia-Romagna.