Auto che uccidono: con questi modelli finisci al camposanto subito | In Italia l’80% degli automobilisti li usa tutti i giorni

Con queste auto potrebbe diventare molto semplice fare incidenti (Freepik Foto) - www.vehiclecue.it
Nelle nostre giornate spesso non ci accorgiamo di quanto le piccole abitudini guidino i nostri comportamenti.
C’è chi prende sempre lo stesso caffè al bar sotto casa, chi percorre senza pensarci la stessa strada per andare al lavoro, chi sceglie la via più breve anche quando non ha fretta.
Dietro a gesti così semplici si nascondono motivazioni profonde: la ricerca di comodità, la necessità di risparmiare tempo e denaro, oppure semplicemente l’attaccamento a ciò che conosciamo bene. Non sempre, però, queste scelte coincidono con ciò che sarebbe davvero meglio per noi.
Quando entriamo in macchina, ad esempio, non valutiamo soltanto un mezzo di trasporto. Ci portiamo dietro abitudini, emozioni e anche limiti pratici che derivano dalle circostanze personali o familiari. La decisione di cambiare o meno un’auto, per molti, non è mai soltanto tecnica.
Eppure, mentre il mondo intorno a noi evolve con nuove tecnologie e opportunità, a volte restiamo ancorati a ciò che già abbiamo. È un equilibrio delicato: tra la voglia di rinnovarsi e il bisogno di restare su un terreno familiare.
Il quadro recente in Italia
Negli ultimi mesi l’età media delle automobili italiane ha continuato a crescere. Secondo un’analisi di Facile.it, a maggio 2025 ha raggiunto 12 anni e 2 mesi, con un aumento del 3,7% rispetto all’anno precedente (auto.it). Un dato che trova conferma anche nell’Annuario statistico ACI 2025: nel 2024 l’età mediana delle vetture circolanti era di 13 anni, e quasi una su quattro apparteneva ancora alle classi Euro 0-3, quindi con oltre 19 anni sulle spalle (aci.gov.it, fleetmagazine.com).
Questi numeri raccontano una tendenza chiara: le famiglie italiane faticano a sostituire l’auto con un modello più recente. Complici i prezzi in crescita, sia nel nuovo che nell’usato, molti scelgono di rimandare l’acquisto e continuare a utilizzare veicoli che, inevitabilmente, risultano meno sicuri ed efficienti. La questione non è soltanto economica, ma tocca anche la sicurezza. Un’auto di dieci anni comporta un’assicurazione media di 359 euro, che sale a 421 per un’auto di quattordici anni, con un incremento del 17% in quattro anni (auto.it). Ma oltre alle spese, il problema è che i veicoli più vecchi non dispongono di sistemi di assistenza avanzata alla guida, come la frenata automatica o il mantenimento di corsia, oggi obbligatori sui modelli nuovi. Secondo uno studio riportato da El País, i sistemi ADAS possono ridurre fino al 40% il numero di incidenti e quasi del 30% le vittime sulle strade. Eppure, con un parco auto che in Italia invecchia sempre di più, una larga fetta della popolazione continua a viaggiare senza queste protezioni tecnologiche (motor.elpais.com).

Sicurezza e incidenti stradali
Nel 2024 in Italia si sono registrati 173.364 incidenti con lesioni, che hanno causato 3.030 morti, un dato sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente (istat.it, aci.gov.it). Il tasso di mortalità resta fermo a 51 vittime per milione di abitanti, un livello leggermente inferiore alla media europea ma ancora lontano dagli obiettivi fissati a livello comunitario.
La combinazione tra auto sempre più vecchie e mezzi sempre più pesanti contribuisce a mantenere alto il rischio. Uno studio riportato da Il Sole 24 Ore mostra che un incremento di peso del veicolo di circa 450 chili, come nel confronto tra una berlina media e un SUV di grandi dimensioni, aumenta del 66% la probabilità che un incidente si concluda con conseguenze mortali (infodata.ilsole24ore.com).