Strisce blu, se vedi questo codice non pagare mai | Allontanati dal parchimetro e chiama la polizia

Truffa del parchimetro (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it
Attenzione ai parcometri con codici sospetti: un’apparente comodità nasconde un inganno ben studiato per rubare i tuoi dati.
Pagare il parcheggio è una di quelle cose che fai senza neanche pensarci: scendi dalla macchina, trovi il parcometro, inserisci le monete o usi l’app e via. Ma proprio perché è un gesto così meccanico, a volte rischiamo di non notare particolari che invece… be’, andrebbero guardati meglio. Quella fiducia cieca nei dispositivi pubblici – dai, diciamocelo – non sempre è ben riposta.
Negli ultimi mesi si sta facendo largo una trovata davvero subdola, che sfrutta proprio la nostra fretta. Non è un nuovo tipo di multa, no, e nemmeno una modifica al sistema di pagamento. È qualcosa di più furbo, anzi più viscido: una specie di raggiro mascherato da informazione utile. I parcometri, che dovrebbero essere strumenti di ordine, stanno diventando inconsapevoli complici di una fregatura.
Con tutta la tecnologia che usiamo ogni giorno è diventato sempre più difficile capire quando qualcosa è legittimo e quando, invece, stai dando via i tuoi dati senza accorgertene. Soprattutto quando davanti hai scritte rassicuranti e tutto pulito e ordinato.
Ecco, il vero rischio sta proprio lì: in quella patina di normalità. Un messaggio appiccicato bene, un codice che ti sembra comodo da usare, magari anche tradotto in inglese per darti l’idea di essere “smart”. Ma no. È esattamente in quei dettagli così curati che si nasconde la trappola. E purtroppo, basta un attimo per cascarci.
Una finta scorciatoia che può costarti caro
Succede a Bari, dove l’Amtab – sì, l’azienda dei trasporti – ha diramato un avviso ufficiale piuttosto chiaro: occhio ai parcometri con adesivi sospetti. Alcune colonnine, infatti, sono state manomesse con etichette adesive che riportano la scritta “Paga online – Pay online” e un QR code bello in vista. Ma sono falsi. Non fanno parte del circuito ufficiale.
Secondo quanto segnalato dall’azienda, quei codici portano a pagine web non autorizzate, pensate apposta per raccogliere – o meglio, fregarti – i tuoi dati personali. Si parla apertamente di scam, cioè di truffa online bella e buona. In pratica credi di pagare la sosta, e invece… stai consegnando informazioni sensibili a chissà chi. La raccomandazione è semplice: stai alla larga. Ma come riconoscere i modi autentici dai fasulli?

Riconoscere la truffa e non farsi fregare
Il punto centrale è tutto qui: evitare quei QR code appiccicati ai parcometri. L’Amtab ha ribadito che l’unico modo corretto per pagare è quello che conosci già. O meglio: quello previsto dal regolamento. Quindi sì ai parcometri “veri”, alle app ufficiali (tipo “MUVT APP”, “MOONEYGO”, “EASYPARK” e le altre), agli esercizi commerciali convenzionati o agli operatori presenti nelle zone con sosta regolamentata.
Se noti un adesivo che ti sembra sospetto, non usarlo, allontanati e avvisa subito chi di dovere. Meglio ancora, segnala la cosa direttamente all’Amtab. Come raccontato su BariToday, questi adesivi sono ben fatti e progettati per fregarti senza che tu te ne accorga. Ma con un po’ di attenzione si possono riconoscere. E ignorare.