Semafori, l’addio è ufficiale: agli incroci abolito il rosso | Approvate le linee di arresto a scarabocchio

Semaforo (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it
Il nuovo sistema visivo che rivoluziona il modo di fermarsi agli incroci in questi luoghi, semafori in pensione.
Chi guida ogni giorno nelle strade di città lo sa: il traffico non è più solo una questione di regole, ma di abitudini, di attenzione, di riflessi. I comportamenti degli automobilisti si sono evoluti, così come le sfide delle amministrazioni comunali. E, tra rotatorie, sensi unici e piste ciclabili, anche i sistemi per regolare la circolazione stanno cambiando pelle.
In questo contesto, le soluzioni più efficaci non sono sempre quelle più costose o tecnologiche. A volte bastano idee semplici, ma ben pensate, capaci di rompere la routine visiva del conducente. Perché è proprio quando qualcosa ci sorprende – anche solo per un attimo – che torniamo davvero a prestare attenzione alla strada.
Negli ultimi tempi le città stanno cercando modi alternativi per gestire il traffico, e diciamocelo… il solito semaforo rosso inizia a sembrare roba d’altri tempi. Le amministrazioni vogliono qualcosa di più efficace, magari anche un po’ più intelligente. Insomma, non basta più un colore per fermare una macchina. Serve qualcosa che colpisca, che sorprenda chi guida e lo costringa – senza neanche accorgersene – a rallentare davvero.
Molti dei sistemi classici, tipo dossi, radar o semafori appunto, vengono messi in discussione. Perché sì, ci sono, ma spesso non funzionano granché. O peggio: la gente si abitua e non li nota nemmeno più. E allora tanto vale inventarsi qualcosa di diverso. L’obiettivo è sempre lo stesso, eh: sicurezza, soprattutto per i pedoni. Ma il mezzo per arrivarci sta cambiando parecchio.
Metodi molto particolari
Ultimamente stanno spuntando idee… particolari, ecco. Una di quelle che sembra funzionare meglio è anche la più strana, anzi no, geniale. L’idea è creare un “disturbo visivo”, un piccolo inganno che costringe chi guida a rallentare per capire cosa sta succedendo. Sì, letteralmente confondere l’automobilista. A quanto pare, funziona molto più di mille cartelli.
Non è magia, è psicologia. Chi guida vede qualcosa di insolito e, senza neanche volerlo, mette il piede sul freno. È un riflesso istintivo. E questo tipo di soluzione ha anche un vantaggio enorme: non punisce, ma coinvolge. Non si tratta di evitare la multa o scappare da un autovelox, ma di restare attenti e presenti alla guida. In modo, diciamo, più umano.

Quello che hanno fatto qui ha dell’incredibile
Come riporta El Periodico, tutto è partito da Bauné, un paesino francese che conta poco più di 1.700 anime. Qui, su tre strade piuttosto trafficate, c’era un problema serio: la gente sfrecciava come se fosse in autostrada. I soliti metodi non bastavano più, così si sono inventati qualcosa di decisamente fuori dal comune.
Al posto di mettere altri semafori o dossi, hanno… no aspetta, è meglio dirlo con calma: hanno disegnato sull’asfalto linee bianche, ondulate e incrociate. Sembrano scarabocchi messi lì a caso, ma in realtà sono studiatissimi. Creano una specie di effetto ottico che inganna il cervello del guidatore. Uno rallenta per cercare di capire cos’ha davanti, e intanto – missione compiuta – ha già smesso di correre. Audrey Revereault, la sindaca, ha detto che ha funzionato meglio di quanto sperassero.
