Patente edizione ILLIMITATA, da oggi abolita la scadenza: quella data scritta sopra non è più valida | Traguardo epocale per i pensionati

Anziano felice (Pexels foto) - www.vehiclecue.it
Una decisione che segna un cambio di passo nelle regole di circolazione e nella gestione dei documenti di guida in Italia.
Guidare non è solo un modo per spostarsi: per molti è sinonimo di libertà, indipendenza, quotidianità. Nel corso degli anni, il rapporto tra cittadini e patente di guida si è evoluto, seguendo da vicino cambiamenti sociali, tecnologici e normativi.
Le regole sono diventate sempre più articolate, con l’obiettivo dichiarato di aumentare la sicurezza sulle strade. Ma spesso, tra scadenze, visite mediche e obblighi vari, si rischia di perdere di vista il reale equilibrio tra controllo e diritto alla mobilità.
Negli ultimi tempi si sta facendo largo un nuovo approccio, più attento alle esigenze dei cittadini e meno legato a schemi rigidi. Si discute, ad esempio, sull’opportunità di rivedere certi automatismi, specialmente per alcune fasce della popolazione.
Il contesto demografico è cambiato, e con esso anche il modo in cui andrebbero valutate le capacità individuali. Non sempre, infatti, un numero sulla carta d’identità è sufficiente per stabilire se una persona è ancora idonea a guidare.
Particolari novità
Chiunque abbia mai dovuto rinnovare la patente sa bene quanto possa essere un’impresa. Certificati medici, visite, appuntamenti da prenotare mesi prima… insomma, una vera e propria trafila. E per i più anziani, questa routine si complica ancora di più, diventando un peso inutile. Non si tratta solo di burocrazia, ma di una sensazione continua di essere messi alla prova, anche quando si è perfettamente in grado di guidare.
E poi c’è un aspetto forse ancora più interessante: la giustizia ha iniziato a mettere in dubbio il senso di certe sanzioni. La differenza tra reato e illecito amministrativo non è solo una questione di etichette, ma cambia tutto: dalle multe ai diritti. Proprio su questo punto, la Corte costituzionale ha detto la sua con una sentenza destinata a lasciare il segno.

Una modifica che stravolge abitudini radicate
Tutto nasce da una sentenza della Consulta, la n. 116 del 2024, che ha messo in discussione un articolo del codice antimafia — l’art. 73, per essere precisi. In pratica, non è più reato guidare con patente revocata, se la revoca non dipende dalla misura di prevenzione, ma da infrazioni precedenti. Secondo la Corte, punire penalmente in quei casi è incostituzionale, perché crea una responsabilità d’autore, cioè una colpa basata sulla persona e non sull’atto.
In parole povere, la guida senza patente non può essere trattata in modo diverso solo perché a commetterla è qualcuno sottoposto a misure preventive. Se la patente è stata sospesa, ad esempio per guida in stato di ebbrezza, si applica la sanzione amministrativa, non una condanna penale. Questo vale per tutti, senza eccezioni di sorta. Un principio di uguaglianza ristabilito, come previsto dalla Costituzione.