Allerta STRADE RADIOATTIVE: in autostrada per mezz’ora e perdi per sempre la salute | Bitume impastato con scorie nucleari

Asfalto e bitume (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it

Asfalto e bitume (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it

Si sperimenta un metodo controverso: costruire strade con scarti industriali radioattivi, tra proteste e dubbi crescenti.

Si torna a parlare di come vengono gestiti i rifiuti industriali — e non è proprio un argomento da poco. Da un lato c’è la voglia (o meglio, il bisogno) di trovare nuovi modi per riciclare materiali scartati, dall’altro c’è chi si chiede se alcune “soluzioni” non siano un po’ troppo rischiose.

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Soprattutto quando entra in gioco la radioattività. Ecco, lì il discorso cambia. Infrastrutture più “sostenibili” è diventato un mantra. Si cerca di risparmiare, sì, ma anche di limitare gli sprechi. Solo che a volte il confine tra trovata ecologica e azzardo per la salute pubblica sembra davvero sottilissimo.

E spesso, chi vive nei pressi di queste “innovazioni” è l’ultimo a essere interpellato. Negli ultimi tempi è spuntata una certa tendenza (chiamiamola così) a usare residui industriali nei cantieri. Cemento, asfalto, materiali di riempimento…

Tutto può avere una seconda vita, dicono. Ma se questi scarti sono radioattivi? Ecco, lì il discorso si fa subito più spinoso. Perché non si parla solo di ambiente, ma anche — e soprattutto — di persone. Di case, di acqua potabile, di bambini che ci giocano vicino.

Progetti che fanno storcere il naso

E come spesso succede, la questione non è solo tecnica. Anzi. Ci sono dinamiche politiche, pressioni economiche, e anche una certa fretta nel far partire certi progetti. Prima la sorpresa, poi i dubbi, e infine la rabbia. È quasi sempre questo l’ordine. E ogni volta, la storia si ripete.

Il problema? Il materiale che si vuole usare non è roba innocua. Contiene radio e gas radon, entrambi classificati come cancerogeni. Per trent’anni ne è stato vietato l’uso nelle costruzioni, obbligando a stoccarlo in aree isolate. Adesso, improvvisamente, si cambia idea e si sostiene che il rischio per la salute sia “bassissimo”. Ma non tutti sono convinti.

Asfalto radioattivo (Depositphotos foto) - www.vehiclecue.it
Asfalto radioattivo (Depositphotos foto) – www.vehiclecue.it

Una scelta che fa discutere

Secondo quanto raccontato da Futuro Prossimo, l’EPA — cioè l’agenzia americana per la protezione ambientale — ha approvato in Florida un progetto pilota un po’… particolare. Si tratta di costruire tratti stradali usando fosfogesso, un materiale di scarto radioattivo proveniente dalla produzione di fertilizzanti. La società coinvolta è la Mosaic Fertilizer LLC, che testerà l’asfalto “alternativo” su quattro tratti da 150 metri. Piccola parentesi: tutto questo è stato annunciato mentre si avvicinava l’uragano Milton, categoria 5. Insomma, non proprio il momento ideale per chiedere feedback alla popolazione.

In più, pochi giorni dopo, è venuto fuori che Mosaic aveva rilasciato — involontariamente, pare — acqua contaminata nella baia di Tampa, a causa delle piogge torrenziali. Non esattamente rassicurante. Ragan Whitlock, avvocato del Center for Biological Diversity, è stato tra i più critici. Secondo lui questa scelta mette in pericolo operai, cittadini, e anche l’acqua delle falde. Ma il punto più preoccupante è un altro: se questo test va avanti, potrebbe diventare la nuova normalità. Una scorciatoia per liberarsi di milioni di tonnellate di rifiuti radioattivi, asfaltandoli sotto i nostri piedi.