Cinture di sicurezza: allacciarle è OBBLIGATORIO anche senza passeggeri a bordo | La regola non scritta del CDS

Obbligo cinture di sicurezza (Canva foto) - www.vehiclecue.it
Dalle origini storiche alle sanzioni attuali, ecco cosa prevede davvero il Codice della Strada sulle cinture di sicurezza.
Le cinture di sicurezza sono diventate nel tempo un simbolo universale di protezione alla guida. Un gesto semplice come allacciarle racchiude anni di evoluzione tecnologica e di consapevolezza collettiva, passando dall’essere considerate un fastidio a diventare un dispositivo imprescindibile.
Nonostante ciò, ancora oggi il loro utilizzo non è così scontato: il mancato impiego figura tra le prime tre violazioni del Codice della Strada. Questo dato rivela come, al di là delle campagne di sensibilizzazione, persista una certa resistenza, spesso legata a false convinzioni o a superficialità.
La storia delle cinture racconta anche una lenta accettazione. Già agli inizi del Novecento, il canadese Gustave Désiré Lebeau propose le prime “bretelle di sicurezza”, ma l’idea non ebbe fortuna. Solo negli anni Cinquanta e Sessanta, con la diffusione delle corse automobilistiche e l’aumento delle velocità, si iniziò a riconoscerne il valore salvavita.
Con il tempo, la normativa si è adattata a questa presa di coscienza. Oggi, più che mai, il Codice della Strada sottolinea che non si tratta di un’opzione: indossare le cinture è una condizione obbligatoria di marcia, che coinvolge tanto chi guida quanto chi occupa un sedile posteriore.
Cosa stabilisce davvero la legge
L’articolo 172 del Codice della Strada chiarisce in modo netto l’obbligo: conducente e passeggeri devono indossare sempre la cintura nei veicoli delle categorie indicate, dai quadricicli leggeri fino alle autovetture e ai mezzi per il trasporto merci. L’estensione, introdotta progressivamente dopo il 1989, ha eliminato ogni distinzione tra posti anteriori e posteriori.
Le cinture non hanno solo un valore simbolico: in caso di incidente trattengono il corpo al sedile, evitando traumi gravi o persino letali. Il Codice prevede inoltre che questi dispositivi siano omologati e mantenuti in perfetta efficienza. Come ricorda anche Al Volante, il loro ruolo non è mai stato marginale: senza cintura, anche l’airbag può trasformarsi in un pericolo.

Sanzioni e conseguenze per chi non le indossa
Chi non rispetta l’obbligo si espone a multe da 83 a 332 euro e, se a violare la norma è il conducente, alla perdita di 5 punti dalla patente. In caso di recidiva entro due anni, scatta anche la sospensione della patente fino a 60 giorni. Esistono sanzioni specifiche per chi altera i dispositivi o utilizza sistemi non omologati, con importi che possono superare i 3.000 euro.
Le ripercussioni non sono solo economiche. Se un passeggero viaggia senza cintura e subisce conseguenze in un incidente, la responsabilità civile e penale ricade sul conducente. Nei casi più gravi, quando si configura un decesso, il guidatore può essere accusato di omicidio stradale, con pene da 2 a 7 anni di reclusione, aggravate dalla guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti.